È il commento dell’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, al termine della riunione del Comitato di sorveglianza del Programma regionale (Por) 2007/13, cofinanziato dal Fondo sociale europeo (Fse). L’assessore ha presieduto la riunione che si è tenuta presso la sede della Giunta regionale, alla presenza di rappresentanti della Commissione europea, del ministero del Lavoro e delle parti sociali e dedicata alla valutazione dello stato di avanzamento degli interventi cofinanziati dal 2007 al 2011. Complessivamente, sono stati avviati 13 mila progetti, per un finanziamento totale di circa 160 milioni di euro, che hanno consentito di coinvolgere “in azioni di politica attiva” più di 54 mila persone. L’85 per cento dei destinatari raggiunti ha partecipato ad azioni formative (per l’inserimento lavorativo, per gli occupati, per la qualificazione superiore, per i percettori di ammortizzatori sociali in deroga). “La riunione ha consentito di verificare le tante azioni positive attuate con il Por – ha commentato Luchetti – Risultati che ci spingono a orientare la prossima programmazione verso piani integrati delle politiche di istruzione, formazione e lavoro, per migliorare le performance raggiunte e favorire la buona occupazione. Un obiettivo che non può prescindere da un’azione sinergica tra tutti i settori direttamente coinvolti”. Con il Fse sono stati finanziati anche interventi a sostegno della creazione di impresa e per la stabilizzazione dei lavoratori precari, aiuti alle assunzioni e più di 5 mila borse di lavoro e di ricerca. I destinatari raggiunti sono prevalentemente disoccupati (52,6 per cento del totale) e di genere femminile (53,7 per cento), ma equamente ripartiti per livello di scolarizzazione. Particolare attenzione è stata prestata ai giovani, i cui tassi di disoccupazione, nel corso degli ultimi tre anni, sono sensibilmente cresciuti a causa della crisi. Agli interventi rivolti agli under 29 sono stati infatti destinati più di 60 milioni di euro che hanno consentito di raggiungere più di 27 mila destinatari e hanno garantito tassi di inserimento occupazionale pari a quasi il 60%.