Un argomento apparentemente da “addetti ai lavori”, ma in realtà invece di grande impatto anche sulla vita del comune cittadino, in quanto questa integrazione comporterà una rimodulazione degli interventi e delle azioni finanziate da FESR e FSE.
I numerosi cambiamenti avvenuti dal punto di vista politico, economico e sociale, la crisi ancora in atto e le diversità di sviluppo fra i differenti stati membri, determineranno un’inevitabile ridistribuzione delle risorse all’interno della comunità, con una assai probabile diminuita distribuzione dei fondi alle nostre regioni.
Inoltre spesso ci si è resi conto che i fondi strutturali FESR e FSE concorrono – seppure in modalità differenti – agli stessi obiettivi di crescita e sviluppo, per conferire maggiore competitività al territorio: ecco dunque che le sinergie diventano necessarie oltre che inevitabili.
La Regione Marche ha da tempo intercettato questo mutamento, inaugurando già dal 2010 un nuovo assetto organizzativo, che ha portato all’unificazione in un'unica struttura delle due precedenti Autorità di gestione FESR e FSE, con un unico dirigente responsabile.
La correlazione tra le risorse FESR e FSE rappresenta quindi il valore aggiunto delle politiche di azione regionali, perché garantisce la visione unitaria degli interventi, evita il rischio di duplicazione o dispersione delle risorse, ottimizzandole, in modo che il cittadino non abbia a dovere subire alcuna contrazione o diminuzione degli interventi attuati.
Come ha evidenziato in apertura l’Assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Marche, Marco Luchetti.
“Momenti come quelli offerti da questo dibattito rappresentano un’occasione di confronto costruttivo e di crescita professionale e consentono a tutti i diversi attori coinvolti di fare il punto sul presente per costruire un nuovo futuro.
Molte cose stanno cambiando e dobbiamo imparare a gestire questo cambiamento a nostro favore, tenendo sempre in mente che il nostro obiettivo è il benessere del cittadino e la qualità dei servizi erogati.
E’ la nostra ferma convinzione nell’ appartenenza europea, che non cambia, ma anzi si rafforza ogni giorno di più”.
A seguire la Tavola Rotonda “L’integrazione FESR e FSE nella nuova programmazione”, moderata da Mauro Terzoni, dirigente Politiche Comunitarie e Autorità di Gestione FESR e FSE della Regione Marche, e i cui protagonisti sono stati: Sara Casillo, Tecnostruttura delle Regioni - Aurelie Kisylyczko, D.G. Politica Regionale Commissione Europea, Rosa Maria Politi - Dipartimento per le politiche di Sviluppo e Coesione - Servizio per le Politiche dei Fondi Strutturali comunitari - Ministero dello Sviluppo Economico, Claudio Spadon - D.G. Occupazione, Affari sociali e Pari Opportunità - Commissione Europea, Alessandra Tomai - Direttore Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro.
Da essi è giunto un approfondimento circa il contesto normativo e gli indirizzi in atto, nonché le differenti competenze e le possibili future integrazioni anche a livelli diversi da quelli regionali.
La seconda parte del pomeriggio ha visto gli interventi dei rappresentanti degli enti valutatori che hanno presentato alcuni risultati delle due programmazioni al fine di portare una concreta testimonianza su quanto realizzato grazie al finanziamento dei fondi strutturali.
In particolare sono intervenuti: Andrea Gramillano - Società T33 con la “La valutazione degli interventi attuati dal POR FESR a favore della Ricerca e dell'Innovazione” - Giuseppe Fiorani (Fondazione G. Brodolini) con “L’utilizzo della clausola di complementarietà tra i fondi nel FSE:la creazione di impresa” ed ancora Giuseppe Fiorani (Fondazione G. Brodolini) con Daniela Oliva (I.R.S.) - per “Gli esiti occupazionali delle attività del POR FSE rivolte alle persone”.