Spacca: «La via è quella dell'internazionalizzazione»

Spacca: «La via è quella dell'internazionalizzazione»

Una delle vie dell’exit strategy dalla fase di recessione che sta vivendo l’economia italiana ed europea

Incentivare le micro e piccole imprese a riunirsi in rete, promuovere la formazione per valorizzare le competenze professionali, sostenere il credito a supporto dell’internazionalizzazione, è la risposta”. E’ questa, secondo il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca intervenuto al Forum regionale su ”Internazionalizzazione e crescita di impresa” oggi pomeriggio a Jesi, la strada da percorrere per un futuro di sviluppo ed è proprio su questo presupposto che l’internazionalizzazione continua ad essere uno degli asset strategici dell’azione di governo regionale e, insieme al lavoro e alla coesione sociale, è stata inserita tra le priorità del bilancio 2012.

“L’internazionalizzazione – ha detto Spacca – rappresenta una delle vie dell’exit strategy dalla fase di recessione che sta vivendo l’economia italiana ed europea. Al centro di questa strategia c'è l’impresa, soggetto principale della creazione di reddito e occupazione.   Istituzioni, associazioni di categoria, centri di ricerca, università devono  assumere questa prospettiva ed accompagnare le strategie d’internazionalizzazione dell’impresa. Le Marche partono avvantaggiate, perché la Regione ha avviato il percorso di sostegno all’internazionalizzazione già da molti anni. Oggi questo percorso si rinnova: non più solo eventi promozionali per far conoscere le imprese all’estero, ma una  vera strategia operativa fatta di promo-commercializzazione per sostenere l’export, assistenza tecnica nei Paesi maggiormente in crescita e forme di investimenti diretti in entrata ed in uscita a sostegno dell’economia regionale. L’obiettivo è dunque portare un numero sempre maggiore di imprese marchigiane sui mercati che più stanno crescendo. E la Regione sta già predisponendo il consolidamento e l’avvio di nuovi strumenti. Si chiamano reti d'impresa, formazione di global manager, credito all’internazionalizzazione".

La strategia Il sistema produttivo delle Marche, caratterizzato dalla pronunciata specializzazione in settori maturi (calzature, pelletteria, abbigliamento, mobile, alimentare, meccanica in genere) è sottoposto da anni alla concorrenza incalzante dei nuovi produttori esteri. Per questo la via dell’internazionalizzazione è l’unica che riesce a garantire la salvaguardia dei livelli produttivi e occupazionali, soprattutto in questa fase caratterizzata dalla presenza di una domanda nazionale tendenzialmente in recessione e con limitate prospettive di crescita, almeno nel medio termine. In presenza di risorse limitate però,  il primo importante sforzo è quello di ridurre il più possibile il rischio di dispersione. Comune denominatore di tutte le attività poste in essere dalla Regione è quello di favorire l’integrazione tra le imprese, nella convinzione che questa sia la giusta direzione che consenta alle Pmi regionali di acquisire competitività sui mercati internazionali.

Le risorse La manovra finanziaria per il 2012 è stata molto severa ed ha comportato la redazione di un bilancio a base zero con margini di azione estremamente ridotti che sono stati concentrati su tre priorità: tutela del lavoro, sviluppo e coesione sociale. Per queste ragioni i fondi accordati al settore dell’internazionalizzazione non hanno subito riduzioni, anzi registrano un incremento del 34,21%. Il budget assegnato per l’anno corrente ammonta complessivamente a 3,593 milioni di euro contro i 2,677 milioni di euro del 2011.

I settori produttivi  I settori principali di intervento riguardano: meccanica, moda e accessori, mobile e arredo, agroalimentare, green economy, contract, information tecnology, domotica, strumenti musicali, artigianato artistico.

I mercati di riferimento I mercati strategici verso i quali la Regione Marche ritiene di dover indirizzare l’azione di sistema per lo sviluppo dell’internazionalizzazione sono quelli che nel mondo rappresentano indici di crescita economica maggiori e consolidati come:  Cina, India, Russia, Brasile. Per l’anno in corso sono attentamente valutati anche altri mercati di interesse come la Corea del Sud, gli Emirati Arabi, il Nord e il Sud America. Verranno comunque intraprese azioni anche sui mercati maturi d’Europa, tradizionale punto di riferimento per le produzioni regionali.