Sentina, non serve il cambio di ruolo del Comitato

Sentina, non serve il cambio di ruolo del Comitato

Chi meglio di chi si occupa di ambiente può pronunciarsi su questi temi o esserne i garanti?

La tentazione di personalizzare l’azione politica dei nostri rappresentanti al governo delle istituzioni è tanto più forte quanto è maggiore la crisi, sociale, economica e di rappresentanza nella società.
In tempi di “vacche grasse” tutto è stato possibile; abbiamo costituito e mantenuto carrozzoni inutili, i quali hanno dato lavoro a tante persone altrimenti incollocabili. Abbiamo avuto la possibilità di crescere senza regole e senza contestualizzare le azioni sul territorio interessato. Ce lo siamo permesso poiché c’era “trippa per tutti i gatti” e si sa che è difficile dir di no in quelle condizioni. Abbiamo devastato un’intera vallata e adesso non sappiamo più cosa farne. Avremmo bisogno di unitarietà di azione del territorio e assistiamo spesso a rivendicazioni banalissime di campanile. La crisi economica, sociale e di rappresentanza capovolge e snatura tutto cosicché scopriamo improvvisamente che quelli di destra sono diventati ambientalisti e quelli di sinistra cementificatori.
Quel periodo storico in cui tutto andava bene è servito anche per realizzare delle buone cose di cui una è stata quella di individuare delle aree da proteggere dalla mano pesante dell’uomo. Nel nostro territorio, gli amministratori di allora individuarono l’area della SENTINA quale lembo di terra da preservare diversamente da altre zone invece in cui la mano dell’uomo ha prodotto quartieri come Monticelli. Con una scelta politica intelligente furono indicate le associazioni che si occupano di ambiente di essere di fatto i garanti del territorio assegnando loro il governo della riserva della SENTINA. La deresponsabilizzazione le associazioni e del Comitato di Gestione, uno dei pochi casi di esperienza positiva in Italia, tra l’altro senza nessuna campagna informativa del perché di tale decisione, maturata in questi termini, porta solo ad affossare il buon lavoro fin qui svolto. Chi meglio di chi si occupa di ambiente può pronunciarsi su questi temi o esserne i garanti? Le amministrazioni cambiano e sulla SENTINA sono in quattro ad essere coinvolte. A chi e a che cosa serve questo cambio di ruolo trasformato in consultivo?
Abbiamo sostenuto, perché convinti che non esiste più l’azione singola, la personalizzazione delle azioni ormai è superata dagli eventi e anche le recenti elezioni amministrative ci indicano dei segnali inequivocabili che vengono dai cittadini. I partiti complessivamente non godono di ottima salute e le azioni senza la costruzione del consenso finiscono poi per essere travolte tutte, anche quelle buone. Non crediamo sia marginale il cambio di ruolo del Comitato di Gestione della SENTINA, non ci convincono le motivazioni (tanto non cambia nulla) ancor meno l’esigenza di adeguamento a norma di legge gli impianti esistenti, assolutamente ininfluente sul ruolo del Comitato.
Essere Ecologisti Democratici dentro il PD significa avere una responsabilità in più e ne sentiamo tutto il peso della decisione, ma essere vicino alle associazione ambientaliste significa anche marcare la differenza sostanziale che c’è tra il PD ed un partito qualsiasi. Continueremo a pronunciarci ovunque, lo abbiamo già fatto contro l’amministrazione di destra ad Ascoli su Villa Rendina e Monterocco, lo faremo sulla SGL CARBON, non comprendiamo perché non dovremmo farlo sulla SENTINA.