Si è trattata di un’anteprima speciale del Festival dell’Appennino che prenderà il via, ufficialmente, il 19 maggio da Ascoli Piceno.
Prima dell’esibizione del celebre musicista spagnolo, il Presidente Piero Celani, alla presenza del sindaco di Grottammare Luigi Merli e dell’assessore alla Cultura e Ambiente della Provincia Andrea Maria Antonini, ha annunciato ai numerosi presenti novità, sorprese e iniziative della nuova edizione della manifestazione che coinvolgerà ben 12 Comuni del territorio provinciale. Presenti in sala anche i direttori artistici della rassegna (Carlo Bachetti e Carlo Lanciotti) e i rappresentanti di Radici Migranti, associazione socio-culturale che, insieme alla Provincia ha promosso l’iniziativa.
“Siamo particolarmente lieti di lanciare la seconda edizione del Festival proprio da Grottammare che costituisce, insieme a San Benedetto e Cupramarittima, un’eccellenza paesaggistica, storica e naturale del Piceno e in particolare del litorale adriatico – ha affermato Celani - di certo, alla base della filosofia del Festival c’è la volontà di creare un filo diretto che lega idealmente tutte le realtà, le culture e le tradizioni del nostro splendido territorio”.
Dopo i saluti e ringraziamenti del sindaco Merli per la “bella iniziativa e per l’impegno di tutte le istituzioni nel far crescere sensibilmente il livello di accoglienza e di promozione turistica dell’intero bacino provinciale dalla costa all’entroterra”, ha preso la parola l’Assessore Antonini che ha rimarcato lo straordinario lavoro e il grande impegno da parte di tutti i protagonisti della manifestazione che avrà un’altra importante anteprima di richiamo con il pellegrinaggio Assisi-Ascoli, dal 25 aprile al 2 maggio.
Quindi, a dominare la scena è stata la musica di Kepa Junkera che, con i suoi incalzanti ritmi e le sue melodiche vibrazioni, ha entusiasmato gli spettatori in un’esibizione magistrale evocando suoni e colori della sua terra. Tanti i brani eseguiti, prima da solista poi insieme ad altri apprezzati interpreti quali: Daniele De Santis (chitarra), Roberto Lucanero (organetto e fisarmonica), Marco Meo (tamburello e voce), Marcello Piccinini (batteria) e Leandro Scocco (basso) con i quali ha intessuto un incredibile scambio di brani della terra di origine di ognuno. Rimarrà memorabile per i presenti il pezzo di chiusura in cui Kepa Junkera ha suonato, con gli altri, un Saltarello Marchigiano. Alla fine applausi per tutti, in una serata all’insegna della musica e della cultura