Commercio in sede fissa, proposta della Giunta

Commercio in sede fissa, proposta della Giunta

 

Ancona - Conciliare la tutela della concorrenza con le esigenze degli operatori e dei consumatori. È l’obiettivo della proposta di regolamento del commercio in sede fissa che la Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa per acquisire i pareri della III Commissione e del Consiglio delle autonomie locali. Le disposizioni danno attuazione alla legge regionale 27/2009 (Testo unico in materia di commercio). Il regolamento è il risultato del confronto  con gli enti locali, le associazioni di categoria, sindacali e dei consumatori. Sono stati sentiti anche Confindustria ed Ance (Associazione degli edili).
“La proposta di regolamento – spiega l’assessore al Commercio, Antonio Canzian – fissa indirizzi, criteri e modalità di attuazione per gli enti locali. La materia viene disciplinata tenendo in considerazione le varie necessità che un comparto trasversale, come quello del commercio, inevitabilmente evidenzia. Un confronto ampio e costruttivo che ha prodotto una proposta che riteniamo equilibrata e soddisfacente”.
Il regolamento elimina i vincoli di residenza, le limitazioni territoriali, le distanze e i Piani commerciali, come stabilito dalla Direttiva servizi sulla libera concorrenza. Gli enti locali, in particolare, programmano lo sviluppo del commercio nel proprio territorio attraverso il Piano regolatore generale (Prg) o altri strumenti urbanistici idonei. Individuano le aree commerciali e le loro connessioni con le zone residenziali, l’assetto viario, la dotazione dei parcheggi e le zone produttive. Le Province stabiliscono i criteri per la pianificazione territoriale, relativamente alla grande distribuzione,  attraverso il Piano di coordinamento (Ptc).
Le norme transitorie prevedono, tra l’altro, che fino all’adeguamento del Prg  al regolamento regionale, le nuove autorizzazioni, per medie strutture di vendita, possono essere rilasciate solo se compatibili con gli strumenti urbanistici comunali vigenti. Le domande, in corso di istruttoria, sono esaminate secondo le norme vigenti alla loro presentazione. Dopo un anno dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, possono venire rilasciate autorizzazioni per grandi strutture di vendita solo se compatibili con gli strumenti urbanistici comunali e i Ptc allora vigenti, salvo che le Province non intendano dare applicazione all’art. 99 della legge regionale 27/2009 e sospendano il rilascio di nuove autorizzazioni fino a un massimo di due anni.