Ascoli - E’stato approvato a maggioranza il Bilancio Preventivo 2012 dell’ATC (Ambito Territoriale Caccia) di Ascoli Piceno riunitosi in assemblea sabato scorso nella sede dell’Assessorato Provinciale alla Caccia e Risorse Naturali. L’assise, presieduta dal presidente Alessandro Spaccasassi, ha proceduto ad approvare anche il rendiconto di gestione del 2011. In tutto, ammontano a 260 mila euro le entrate a disposizione dell’organismo provinciale, su cui però gravitano diversi punti interrogativi e preoccupazioni legate al risarcimento danni alle coltivazioni causati dalla fauna selvatica.
In rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale erano presenti il Presidente Piero Celani e l’Assessore Aleandro Petrucci che all’unisono hanno sottolineato come “in un momento di forte rigore, è fondamentale creare un’azione sinergica tra istituzioni e associazioni di categoria con l’obiettivo duplice di garantire servizi importanti al territorio e far fruttare le poche risorse a disposizione attraverso progetti mirati e condivisi”.
Nel corso dell’assemblea, si sono succeduti numerosi interventi di relatori e consiglieri che hanno fatto il punto della situazione, esaminando più da vicino le tante problematiche che l’ATC è chiamata ad affrontare nell’immediato. Su tutte, a destare timori è, come detto, il proliferare della fauna selvatica in aree, non solo montane, ma anche collinari e a ridosso sulla costa, con pesanti ripercussioni sulle casse per i danneggiamenti provocati dagli animali.
Su tale problematica si è soffermato il presidente Spaccasassi che, nel suo intervento, ha rivolto un accorato appello alla Regione Marche perché provveda a modificare, quanto prima, l’attuale normativa (L 7/95) che addebita per intero agli ATC il risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica a piantagioni e vivai.
“E’ necessario che la Regione fissi in modo certo, nella misura del 10%, la quota prevista per il ristoro dei danni a carico degli ATC e che non sia così più a nostro totale carico, come avviene ora – spiega Spaccasassi – non è infatti pensabile affrontare il pagamento per intero di tali somme che bloccano la nostra attività e nel contempo impediscono di svolgere l’ordinaria amministrazione. A tale riguardo, come già annunciato, tutti i presidenti regionali degli ATC, se non cambierà qualcosa, sono pronti a rimettere il proprio mandato, con un inevitabile riflesso sulla gestione dei territori, della fauna e dell’ambiente”.
Il presidente Spaccasassi ha poi ricordato come, nonostante le enormi complessità non solo economiche ma anche gestionali e di programmazione, l’ATC non abbia aumentato l’iscrizione annuale (51 euro) agli oltre 3 mila tesserati, garantendo rilevanti azioni sul posto come: il controllo numerico della fauna selvatica, la creazione e cura di voliere d’ambientamento, l’alimentazione delle specie selvatiche, il censimento, azioni di ripopolamento e vigilanza sulle zone di protezione, oltre la fattiva collaborazione con la Polizia Provinciale per segnalare eventuali fenomeni di bracconaggio.
Il Presidente Celani, da parte sua ha invece evidenziato come “la Provincia è in prima linea nella tutela e nella difesa dell’ecosistema, attraverso mirati interventi come testimonia il corso di Selecontrollore del cinghiale che ha visto il coinvolgimento di oltre 400 operatori faunistici che, debitamente formati, sono impegnati in un’importante azione sul campo. Una sfera di competenza che certamente vede gli ATC quali preziosi collaboratori della Provincia, nel compimento di azioni di grande responsabilità e valore per la protezione delle attività produttive, l’incolumità dei centri abitati e la sicurezza veicolare”.