-E’ velleitaria perché si svolge proprio mentre il Governo regionale ha già avviato un percorso di confronto ampio con CGIL-CISL-UIL regionali sulla definizione dei piani di area vasta, accettando di rinviare ogni decisione operativa.
-E’ sorprendente perché contrasta con la discussione avviata proprio per fare dell’Area Vasta un’opportunità per il mantenimento di servizi di qualità ai cittadini, in sintonia con una legge approvata dall’Assemblea legislativa regionale.
-E’ strumentale perché esagera in modo spropositato una situazione. Si ricorda che Fabriano era stata indicata sede di area vasta già due anni or sono, fin dalla scorsa legislatura, e la riorganizzazione amministrativa comporterà solo la mobilità di alcune figure apicali, senza sconvolgere l’attuale assetto delle funzioni locali.
Non è che chi grida più forte abbia ragione o possa rivendicare qualcosa a discapito degli altri. Non può sfuggire che il quadro nazionale è profondamente cambiato e che occorre agire nel solo interesse della tutela del diritto alla salute dei cittadini e non degli interessi di qualche burocrate.
Si ricorda che i tagli nazionali (-200 milioni per le Marche nel prossimo triennio) impongono un forte processo di riorganizzazione in ogni area vasta, anche e soprattutto delle funzioni burocratiche-amministrative, proprio per non penalizzare i servizi sanitari diretti ai cittadini.
Le Marche intendono perseguire tale strada proprio per poter continuare a offrire servizi adeguati ai cittadini e certezze ai lavoratori del comparto, di fronte a uno scenario economico e finanziario drammatico che sta riducendo, sempre più, le risorse a disposizione”.