Regioni Marche e Umbria, intesa per sviluppare l'intermodalità

Regioni Marche e Umbria, intesa per sviluppare l'intermodalità

Viventi: Firmeremo un accodo che rilancia la centralità delle nostre piattaforme logistiche

 

Le due Regioni firmeranno, nelle prossime settimane, un protocollo d’intesa che la Giunta regionale ha oggi approvato su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Luigi Viventi, per rilanciare le economie dei propri territori, dando vita a un sistema capace di intercettare i traffici dell’Estremo e Medio Oriente che passano per il canale di Suez, diretti verso l’Europa Centro Settentrionale. “Attraverso questa intesa rafforziamo la collaborazione già avviata con l’Umbria, mettendo in rete le infrastrutture e le strutture logistiche delle due regioni. In questi anni – afferma Viventi – l’Europa sta puntando sullo sviluppo dell’intermodalità per salvaguardare l’occupazione, la produttività e la coesione sociale. Il ruolo giocato dai trasporti risulta fondamentale, anche perché la crescente richiesta di mobilità di merci e persone dovrà confrontarsi con l’esigenza di ridurre l’emissione dei gas serra. Ciò sarà possibile, secondo la strategia Ue di Europa 2020, rilanciando il ruolo delle ferrovie e del trasporto via mare, collegando tra loro le reti ferroviarie, aeroportuali e marittime. Anche il Piano nazionale della logistica punta con decisione sull’interscambio modale. Marche e Umbria vantano già un’integrazione avanzata, che ora verrà ulteriormente implementata, rafforzando la collaborazione tra le società Sviluppumbria e Interporto Marche”. Lo schema di accordo approvato dalla Giunta regionale trova le basi nelle strategie comuni che le due Regioni hanno individuato e condiviso negli ultimi anni, in particolare con la partecipazione di Sviluppumbria nella società Interporto Marche, della quale esprime la vicepresidenza. La vicinanza dei territori e la collaborazione nell’affrontare lo sviluppo viario e ferroviario consente ora di puntare sulle piattaforme logistiche esistenti (Terni, Foligno, Jesi) per raggiungere quella “massa critica” indispensabile a far partire treni che giungano a destinazione in Italia e in Europa senza scali intermedi.