Cinghiali, si conclude la campagna di selecontrollo

Cinghiali, si conclude la campagna di selecontrollo

In azione ben 330 operatori faunistici

Con l’abbattimento di oltre cento esemplari, si è conclusa infatti nei giorni scorsi la campagna di selecontrollo, (durata in tutto sei giornate) che ha visto all’opera 330 operatori faunistici, equamente divisi in 11 squadre per 4 macroaree (Rovetino, Montefiore, Montevarmine e Ripatransone) coordinati dagli agenti della Polizia Provinciale che hanno vigilato al pieno rispetto della legalità e delle norme di riferimento. Il tutto sotto la regia dei funzionari del Servizio “Caccia e Pesca” che, in collaborazione con la sezione locale dell’ATC (Ambito Territoriale di Caccia), hanno curato nei dettagli l’importante intervento a tutela dell’ambiente e della salvaguardia del territorio.

I capi abbattuti sono stati poi trasportati al mattatoio di Ascoli dove gli addetti, sotto la vigilanza del servizio veterinario dell’ASUR, hanno effettuato le varie operazioni previste dalla normativa (come l’analisi delle viscere, lo smaltimento degli scarti, il rilascio nulla-osta su carni commestibili, ecc.). 
 
L’Assessore alla Caccia, Aleandro Petrucci, sottolineando le finalità e gli obiettivi generali del piano di abbattimento selettivo elaborato, nei mesi scorsi, dai tecnici della Provincia (documento che aveva ottenuto parere favorevole da parte dei funzionari dell’ISPRA), ha specificato “il buon lavoro effettuato dai selecontrollori, che, debitamente formati dalla Provincia e tutti iscritti in un pubblico registro, hanno contribuito con il loro operato ad una efficace azione per la salvaguardia dell’ecosistema”. 
 
“Si è trattato di un risultato molto positivo che conferma l’opportunità di un intervento resosi urgente in quanto la specie degli ungulati, particolarmente fertile e priva di predatori naturali, provoca ingenti enormi in particolar modo alle coltivazioni agricole di cui, poi, tutta la collettività è chiamata a farsi carico” ha commentato il Presidente della Provincia Piero Celani.
 
Gli interventi di controllo straordinario del cinghiale sono stati effettuati nel settore C, come prevede il Regolamento Provinciale, in cui la presenza della specie, ritenuta incompatibile, rappresenta una minaccia alla salvaguardia delle colture agricole e delle altre specie selvatiche. Di qui, si è reso necessario di procedere alla sua eradicazione.
 
Il cinghiale inoltre, nelle zone collinari e costiere, costituisce un pericolo alla circolazione stradale, alle coltivazioni agricole, ai vivai ornamentali, forestali e agli impianti sportivi, provocando danni di cui si devono fare carico sia la Provincia, sia l’Ambito Territoriale di Caccia. Senza dimenticare infine che, in diverse zone (non solo dell’entroterra piceno), la sua presenza nei pressi di aie, corti, abitazioni e centri abitati posa mettere a repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.