Il FAI e la sua organizzazione di volontariato – Il Fondo Ambiente Italiano - è diventata sempre più importante: “Una occasione per incontrarsi in serenità, uniti dalla bellezza del nostro paese e del nostro ricco patrimonio culturale e dal senso di identità nazionale che esso suscita” ha aggiunto Marcolini.
I numeri sono rilevanti: dalla prima edizione a oggi sono circa 6.165.000 visitatori e 6.390 beni aperti. Nella edizione 2011 i visitatori sono stati più di 500.000, e nel 2012 saranno 670 i beni aperti straordinariamente, di cui oltre 30 nelle Marche. Chiese, palazzi, ville borghi, castelli, musei, giardini e teatri e molti altri luoghi saranno aperti di visitatori grazie alla disponibilità di centinaia di volontari. Gli stessi numeri dei FAI sono impressionanti: 80.000,00 iscritti in tutta Italia, 500 le aziende sostenitrici, 7.000 i volontari.
“E’ straordinaria - rileva l’assessore - la forza di mobilitazione che ha il nostro patrimonio culturale e paesaggistico ed il valore del volontariato in generale e di quello, in particolare, che opera in ambito culturale. Il patrimonio culturale, come risorsa per la crescita e lo sviluppo complessivo del nostro territorio e della nostra collettività, è una scommessa che la Regione ha fatto propria, investendo in cultura e attivando risorse significative anche per il recupero dei Beni Monumentali che quest’anno, anche per fronteggiare l’emergenza neve’, potranno contare su risorse straordinarie per oltre 10 milioni, gestite in forte coordinamento con lo Stato.
D’altra parte il volontariato stesso è una risorsa su cui la Regione intende puntare e cui si è già rivolta con il progetto di valorizzazione del volontariato qualificato degli over 60, grazie al quale stanno partendo progetti di apertura straordinaria di musei e biblioteche.
Il volontariato è una risorsa anche per i giovani che va valorizzata, ottimizzata per divenire parte integrante delle azioni di valorizzazione del nostro ricco patrimonio e che questo permetta di allargare le fruizioni, di renderle più partecipi e consapevoli, senza togliere spazio al mondo del lavoro qualificato in ambito culturale”.
La festa di primavera dedicata all’ambiente e alla cultura si svolge sabato 24 e domenica 25 marzo in tutte le regioni d’Italia, con l’apertura di 670 beni in 256 località. Ad illustrarla in conferenza stampa, Alessandra Stipa Alesani, Presidente Regionale Fai, i capi delegazione delle provincie, Daniele Diotallevi e Giorgio Cozzolino della Sovrintendenza delle Marche e il conte Vanni Leopardi.
Tra le aperture nelle Marche :
Ancona
Chiesa del Gesù - Bene normalmente chiuso al pubblico
La Chiesa del Gesù venne edificata nel 1605. Nel 1733 i Gesuiti affidarono a Luigi Vanvitelli il progetto dell’ampliamento della chiesa e dell’annesso convento. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1972, è stata recuperata anche se è ancora chiusa al pubblico. Nell’altare maggiore era conservata la Circoncisione di Orazio Gentileschi, attualmente custodita nella Pinacoteca civica. La Delegazione FAI di Ancona ha finanziato il restauro di uno dei pregevoli dipinti ed è tuttora impegnata nella raccolta fondi per il restauro di organo, pulpito, cantorie, impianto di illuminazione.
Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 10.30 - 13.00 / 15.00 - 17.30
Arcevia (AN)
Chiesa dell’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo - Bene normalmente chiuso al pubblico
L’Abbazia Benedettina già nel 1024 era un importante luogo di culto e di potere. L’ultimo abate fu nominato nel 1788: durante il governo napoleonico i beni furono requisiti e venduti e la Chiesa fu abbandonata. Nel 1904 un comitato di ecclesiastici ed eminenti notabili di Arcevia restaurò la Chiesa edificando anche un’imponente croce in ferro. Da allora la Chiesa è andata lentamente in rovina fino a pochi anni fa quando sono stati eseguiti lavori di restauro con il finanziamento di importati imprese locali. La Chiesa è dedicata alla Polizia di Stato, di cui San Michele è il patrono dal 1949.
Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 9.45 - 13.00 / 14.45 – 19.00
Ascoli Piceno
Sala del Fogolino - Palazzo Vescovile - Bene normalmente chiuso al pubblico
Il palazzo Vescovile, restaurato nel Settecento, riunisce tre palazzi di epoche diverse, tra cui Palazzo Roverella, con affreschi del 1547 raffiguranti la Vita di Mosè del pittore veneto Marcello Fogolino. Conserva inoltre preziose sculture in legno, avorio e argento.
Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00; ingresso riservato agli Iscritti FAI, possibilità di iscriversi in loco.
Fermo
Palazzo Pelagallo - Bene normalmente chiuso al pubblico
Palazzo settecentesco, sorge sul corso principale della città di Fermo, che già in quel periodo si configurava come via monumentale e rappresentativa della città, oltre che come accesso principale al centro civico e mercantile. Il palazzo occupò un intero isolato di case mercantili medievali e venne ammodernato negli ultimi anni del XVIII secolo su progetto dell’architetto comasco Pietro Augustoni. Alla ricchezza della facciata corrispondono ambienti interni altrettanto eleganti, con sale finemente decorate con pitture a tempera che spaziano dai temi mitologici alle decorazioni floreali.
Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 10.00 – 12.30 / 15.00 - 17.30
Recanati (Mc)
Palazzo Leopardi - Piano nobile - Bene normalmente chiuso al pubblico
La struttura del Palazzo colpisce per le sue linee semplici e signorili e si deve all’ultimo restauro, eseguito nel Settecento dall’architetto Carlo Orazio Leopardi, prozio del poeta. L’intero primo piano, ospita la famosa biblioteca, mentre il resto dell’edificio è abitazione della famiglia: per accedervi si sale un ampio scalone settecentesco. Sulle pareti sono murati alcuni reperti archeologici raccolti da Monaldo che pose anche fra due colonne l’architrave marmoreo con una scritta beneaugurante, unica testimonianza dell’antica struttura del palazzo. Durante l’apertura di Giornata FAI saranno aperte sale private del piano nobile, normalmente escluse dal percorso di visita.
Apertura: Sabato 24, ore 15.00 – 18.30; ingresso riservato agli Iscritti FAI, possibilità di iscriversi in loco.
Urbino (PU)
Complesso Monumentale di Santa Chiara - Bene normalmente chiuso al pubblico
Il Monastero di Santa Chiara fu fatto edificare da Federico da Montefeltro intorno al 1457, ma dopo la morte del Duca fu rimaneggiato dalla figlia Elisabetta che, rimasta vedova nel 1482, si ritirò nel convento per condurvi vita di preghiera. La costruzione, rimasta incompleta, ha subìto significative modifiche all'inizio del Novecento per essere destinata a ospedale: i restauri hanno comunque permesso di recuperare importanti aspetti del monumento.
Apertura: Sabato 24 e Domenica 25, ore 10.00 – 12.30 / 15.00 – 18.30