Ancona - Per la realizzazione del nuovo casello autostradale di Pesaro, in località Santa Veneranda, la Regione ritiene opportuno rivedere la soluzione sin qui prospettata, che prevedeva la costruzione dell’opera lato monte. È quanto emerso, questa mattina - durante i lavorio dell’Assemblea legislativa - dalla dichiarazione dell’assessore Luigi Viventi,che si è espresso in seguito alla presentazione di una mozione presentata dal consigliere Ricci sul tema della realizzazione delle opere compensative relative al casello pesarese. “Martedì prossimo – afferma l’assessore alle Infrastrutture, Luigi Viventi – incontreremo di nuovo Provincia e Comune di Pesaro per prendere una decisione definitiva sull’esatta collocazione del casello. La Giunta regionale, attraverso il mio assessorato - ha spiegato - segue questo tema, da tempo, con attenzione. Il tavolo di confronto tra gli operatori richiesto dal consigliere Ricci è operativo dal 20 settembre 2011. Proprio a seguito degli incontri con le istituzioni e i soggetti interessati, e in particolare dell’ultima riunione da me convocata il 13 febbraio, sono emersi alcuni problemi importanti che ci inducono a rivedere la soluzione sin qui prospettata della realizzazione del casello a monte”. Nel corso di questa riunione, infatti, in seguito all’analisi condotta dai tecnici della Regione Marche, l’assessore Viventi ha rappresentato al Comune e alla Provincia di Pesaro quattro criticità: la recente programmazione del nuovo ospedale in località Muraglia rende indispensabile il collegamento tra il casello e questa zona. Con il casello a monte questo è impossibile, sia dal punto di vista strutturale, sia da quello economico; l’intervento a monte, infatti, comporta un costo maggiore, stimato dalla società Autostrade in 11 milioni di euro. Questo significa meno opere compensative, poiché, ovviamente, i maggiori costi precludono la realizzazione di molte infrastrutture strategiche, compresa quella di collegamento con l’ospedale di Muraglia; la soluzione a monte, inoltre, prevede un maggiore impatto ambientale, con lo sbancamento di un’intera collina per la realizzazione delle rampe, la costruzione di un muro di circa venti metri, l’ulteriore allargamento del viadotto dell’A14 e una sopraelevazione di circa 6 metri sul piano campagna esistente per la realizzazione del nuovo casello. Il casello a monte, infine, sarebbe, in ogni caso, monodirezionale. In base a ciò, al termine della riunione del 13 febbraio si è convenuto di programmare un sopralluogo tecnico di verifica in loco delle soluzioni prospettate, che è stato effettuato il 22 febbraio. “In effetti - ha detto in aula Viventi - il sopralluogo ha confermato le criticità da me evidenziate, con la conseguenza che la soluzione a monte non risulta funzionale dal punto di vista tecnico”. Regione, Provincia e Comune di Pesaro si incontreranno nuovamente martedì 13 marzo, per definire una soluzione che superi le criticità evidenziate e permetta di ottenere tutte le opere compensative necessarie.