“Voglio evidenziare con forza che uno dei principi basilari della legge è proprio l’attività sportiva per i diversamente abili quale strumento per il miglioramento del benessere, del recupero e della crescita culturale, fisica ed educativa, svolta sia da associazioni aderenti al Cip, di cui Savoiardi è presidente, sia da associazioni che non aderiscono a nessuna organizzazione.
Voglio ricordare come proprio oggi la Federazione Italiana Superamento Handicap ha ringraziato la Regione Marche per aver recepito le nuove linee guida in materia di sport elaborate dall’Unione Europea. Infatti Roberto Zazzetti, referente Fish, afferma: “ Questa conquista di civiltà riporta ad una visione dello sport più educativa e meno agonistica, e riguardo l’integrazione delle persone con disabilità recepisce un principio fondamentale citato all’interno della convenzione Onu sui diritti delle persone”.
In base ad alcune considerazioni tecniche, mi chiedo – continua Moroder – dove trova ragion d’essere l’accusa di ‘insensibilità’ della legge verso i disabili: tutto il capo 2 della legge è finalizzato infatti a promuovere l’attività sportiva dei diversamente abili prevedendo nello specifico appositi finanziamenti per le associazioni aderenti e riconosciute dal Cip. L’articolo 9 prevede proprio la possibilità della Regione di stipulare convenzioni anche con il Cip dirette a promuovere un effettivo ed efficace coordinamento delle iniziative sul territorio regionale. L’articolo 8, poi, stabilisce che il programma della Regione deve individuare in particolare tutte le iniziative intraprese sia dal Coni che dal Cip in materia di promozione sportiva. Inoltre, il Cip è uno dei rappresentanti più autorevoli all’interno del Comitato regionale dello sport e del tempo libero.
La Regione, con questa legge, si rivolge indistintamente a tutte le associazioni dando loro la possibilità di svolgere attività a favore dei diversamente abili.
Forse Savoiardi nei due rilievi “hanno diritto ai finanziamenti solo le società tassativamente affiliate al Comitato italiano paralimpico” e “le domande devono essere istruite dallo stesso comitato che deve esprimere parere”, sottintende una richiesta di finanziamenti solo a certe associazioni che aderiscono al Cip previa sua valutazione?
Questo è un modo di operare obsoleto che non ci sembra consono alle linee europee e alle linee guida che si sono date le Regioni quando parlano di libertà dello sport per tutti. La Regione Marche si distingue proprio per aver predisposto una legge all’avanguardia dove tutti i soggetti, associazioni ed enti, che praticano sport hanno pari dignità”.