A salutare gli allievi e illustrare loro finalità e aspetti tecnici dell’iniziativa sono stati il Presidente della Provincia Piero Celani, l’Assessore Aleandro Petrucci e la Dirigente del Servizio nonché Comandante della Polizia Provinciale, Avv. Anna Maria Lelii.
Il Presidente Celani, rivolgendosi ai corsisti, ha messo subito in evidenza la necessità di creare e diffondere una specifica cultura del selecontrollore che “per sensibilità, obiettivi e modo di operare è totalmente differente da quella del cacciatore”. “Vorrei ricordare – ha aggiunto il Presidente – che si tratta di un servizio che dovrete compiere per la salvaguardia e la sicurezza del territorio in cui la presenza così numerosa e preoccupante dei cinghiali costituisce una seria minaccia all’incolumità e all’ambiente. Per questo, la Provincia ha deciso di affrontare e risolvere tale problematica ricorrendo a una figura specialistica altamente preparata, che, con oculatezza e impegno, dovrà fattivamente agire a fianco degli agenti della Polizia Provinciale, osservando le indicazioni fornite dal Servizio Provinciale”.
Il Presidente ha poi ricordato come, al termine del ciclo didattico di 18 ore in calendario fino a martedì 28 febbraio, gli allievi potranno conseguire la specifica abilitazione e procedere così all’iscrizione nel registro dei Selecontrollori, dopo il superamento di una prova teorica (in calendario il 6 marzo) e una balistica (orientativamente, il 17 marzo) in programma al Poligono di tiro di Brecciarolo.
“Si tratta di un’iniziativa molto sentita dalla nostra comunità locale, come dimostra il grandissimo numero di domande pervenute nei nostri uffici – ha evidenziato l’Assessore Petrucci – di fatto, alla luce dell’enorme interesse suscitato dalla prima edizione del corso, che ha visto abilitarsi ben 114 allievi, abbiamo deciso di formare ulteriori figure in grado di contribuire ad aumentare il livello di sicurezza dei centri abitati dell’entroterra e di contrastare il proliferare di questa specie animale in forte espansione anche verso le zone collinari e della marina”.
“E’ importate ribadire ancora una volta che voi non sarete dei semplici cacciatori, bensì degli operatori, muniti di licenza di caccia, che, debitamente formati, contribuirete alla selezione e all’abbattimento dei cinghiali secondo il Piano faunistico dell’Ente – ha sottolineato la dirigente Avv. Lelii – per questo, occorre che interpretiate tale compito con grande responsabilità, accortezza e serietà, sempre nel pieno rispetto delle regole e della salvaguardia ambientale”.
Ha fatto seguito, quindi, la prima lezione del corso a cura dei tecnici e agronomi del Servizio provinciale “Caccia”: Alessandro Fabiani che ha illustrato elementi e metodi di cattura della specie e Massimiliano Mancini che si è soffermato invece sulle caratteristiche morfologiche dell’animale che, in concomitanza di diversi fattori favorevoli legati al clima, all’assenza di predatori naturali e al crescente abbandono delle aree abitative, è in fortissimo aumento non solo nelle zone dell’entroterra piceno e dei rilievi montuosi, ma anche sul versante collinare e adriatico.