«Questo ambizioso obiettivo - fanno sapere Francesco Amici e Giuseppe Parlamenti - sarà perseguito con ogni mezzo tecnico ed economico. Alle Terme di Acquasanta che da millenni hanno ridonato la salute a centinaia di migliaia di suoi ospiti famosi e comuni mortali, vanno dunque indirizzati finanziamenti pubblici con la sicurezza che saranno ben spesi e non a fantomatici progetti di terme esistenti solo nella mente di chi, e non certo disinteressatamente, li propone.
Tutti gli imprenditori acquasantani e i cittadini sono invitati a partecipare attivamente con la Società appena nata perché all’interno del Comune esistono le risorse umane ed anche finanziarie necessarie e sufficienti per far ripartire, mediante le terme, l’economia senza dover aspettare i salvatori della patria che, forse, non arriveranno mai.
Usciti dal secondo conflitto mondiale molti territori italiani, tra i quali il Piceno, progettarono il loro futuro investendo sull’industrializzazione e sullo sviluppo di una attività lavorativa incentrata prevalentemente sul manifatturiero. Si investì moltissimo in questa ipotesi di sviluppo e le attività industriali si insediarono là dove le infrastrutture erano più confortevoli creandone anche di nuove e consumando molto terreno pregiato per costruire fabbriche ed opifici industriali.
Ci fu lavoro per tutti ed i territori italiani in generale e quello Piceno in particolare fecero registrare un discreto sviluppo ed il raggiungimento di un buon benessere sociale.
A distanza solo di qualche decennio da quel “progetto di sviluppo” l’attività manifatturiera sta segnando il passo ed una ad una le grandi aziende del nord insediate a seguito di benefici economici stanno andandosene creando una situazione di occupazione veramente critica. Le piccole industrie manifatturiere locali stanno reggendo ma senza grandi prospettive, i giovani con titoli di studio ragguardevoli (diploma e laurea) non trovano lavoro e sono costretti ad emigrare con grandi disagi e senza nessuna sicurezza di occupazione, il territorio è in ginocchio.
Molti opifici sono vuoti, altri abbandonati e rimangono come grandi cattedrali senza più nessun senso e ragione di essere
In tempi di crisi e difficoltà ci si riguarda all’interno e si fanno le opportune considerazioni.
Questo splendido territorio Piceno fatto di mare, colline e montagne, acque, prati, splendide aree montane con incantevoli boschi, stupendi centri storici di diversa grandezza, grandi e piccoli monumenti, splendide opere d’arte è opportunamente curato e valorizzato? Queste risorse che sono presenti nell’area picena sono adeguatamente conservate e positivamente sfruttate per fare reddito ed impiegare i moltissimi giovani disoccupati?
Possono i valori del territorio ed i beni culturali dare un contributo economico e lavoro al Piceno? Si investe oggi abbastanza per la cura ed il mantenimento del patrimonio ambientale e culturale?
In questo momento di grande e profonda crisi molti sono convinti che i valori del territorio e “cioè i nostri “gioielli di casa” tra cui la grotta sudatoria e della piscina termale possano essere la nostra risorsa principale, il nostro passato e il nostro futuro e non debbano essere un peso per la collettività ma una risorsa da valorizzare e rispettare.
Ci sentiamo dunque di lanciare un appello a tutte le forza politiche, associative, culturali ed economiche che hanno a cuore questo nostro splendido territorio: “Agiamo subito prima che sia troppo tardi”. Ricominciamo con una politica saggia, sia istituzionale, che mediatica, lavorando tutti per uno scopo comune, quello di ridare dignità al nostro territorio e di salvaguardare e valorizzare le cose belle e la storia che abbiamo. Noi acquasantani ci crediamo ed AD AQUAS è solo l’inizio di un nuovo cammino che ci vedrà protagonisti del nostro futuro».