Neve, danni all'agricoltura per oltre 15 milioni

Neve, danni all'agricoltura per oltre 15 milioni

Petrini: “Le Marche chiederanno lo stato di emergenza del settore

 

La Regione formalizzerà, nei prossimi giorni, una richiesta di “stato di calamità naturale in agricoltura”, per poter accedere al Fondo nazionale e ripristinare le infrastrutture agricole gravemente compromesse dall’abbondante neve caduta in questa settimana. Rispetto allo stato di emergenza (come impone invece il decreto Milleproroghe), le risorse stanziate per la calamità non sono compartecipate dalle Regioni e dagli enti locali. “Il settore agricolo è stato devastato in tutto il territorio regionale - spiega il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini – In meno di un anno, dopo l’alluvione del marzo 2011, subiamo un altro duro colpo al settore primario che vede compromesso il suo futuro ancora una volta per le avverse condizioni meteorologiche. Saremo a fianco degli agricoltori che, come al solito in queste occasioni, dimostrano determinazione e competenza, per tornare, nel più breve tempo possibile, alla normalità.”. Insieme alle strutture dell’assessorato, Petrini sta monitorando la situazione sul territorio. È in stretto contatto con il ministero delle Politiche Agricole, per aggiornare la situazione e il suo evolversi. Il Ministero ha chiesto alle Regioni una ricognizione continua “sugli effetti che l’ondata di maltempo sta causando alle imprese agricole”. A Roccafluvione (AP), in particolare, ha incontrato gli allevatori: la zootecnia è uno dei comparti più danneggiati dall’emergenza, con crolli di stalle, scarsità di foraggi e conseguente perdita di produzione. Seguiranno incontri con le altre categorie agricole. Petrini invita, sin da ora, le associazioni “a far pervenire, presso i competenti uffici della Giunta regionale, le più dettagliate informazioni possibili sullo stato dei danni e sulle zone colpite”. Un primo monitoraggio evidenzia che i problemi maggiori si sono registrati nel Pesarese, dove sono crollati stalle, serre e capannoni, con animali uccisi e latte perso a causa dell’impossibilità di conferirlo alle centrali. Analoghi problemi alle strutture si sono verificati anche nel Maceratese e nell’Anconetano, mentre nelle province di Ascoli Piceno e Fermo si sono registrati gravi problemi soprattutto agli allevamenti ovini, anche qui con animali morti, elevate percentuali di aborti (fino all’80%) e crollo della produzione di latte. Danni si segnalano agli impianti idrici, rovinati dal ghiaccio. Per quanto riguarda le colture, la produzione di ortaggi invernali è stata in alcune zone azzerata. Si teme ora per gli ulivi, con numerose segnalazioni di uliveti rovinati a causa del gelo. In questo caso l’entità esatta del danno si potrà calcolare solo una volta sciolta le neve, così come per gli alberi da frutto e le viti. Lo stesso discorso vale anche per le infrastrutture, a  partire dalle strade interpoderali.