In un’affollata sala della Ragione a Palazzo dei Capitani gremita di studenti, docenti e cittadini le autorità hanno salutato i presenti ricordando l’importanza dell’iniziativa che mira a non dimenticare un capitolo di storia che ha lasciato un segno indelebile del Male.
“Ciò che dobbiamo contrastare oggi, affinché sia un monito per tutti non cadere negli errori del passato, sono tre cose: la negazione, la banalizzazione e la retorica su questa tragedia umana.
ha introdotto il Sindaco Castelli – utilizzando le parole di Primo Levi‘ se capire è impossibile conoscere è necessario’ ecco perché dobbiamo ascoltare, anche se con dolore, i racconti di chi può ancora riferire uno spaccato del vissuto ai tempi delle deportazioni e delle leggi razziali”.
Invitando poi tutti i giovani presenti a visitare, in silenzio rispettoso, la mostra Block 11 di Paolo di Giosia e Giuseppe Solimando (aperta a Palazzo dei Capitani fino al 5 febbraio; ndr), per poter carpire, nelle immagini, la sofferenza di quelle vite spezzate dall’odio, il primo cittadino ha ceduto la parola al nuovo prefetto di Ascoli Graziella Patrizi e al presidente della Provincia Piero Celani.
Ma l’atmosfera si è fatta ancora più densa e surreale dopo la visione del filmato che riassumeva la mostra, scandito dal suono monotono dei vagoni riecheggiante la deportazione nei campi di concentramento. A seguire un racconto che ha tenuto con il fiato sospeso i ragazzi delle scuole partecipanti. Mariella Cingoli, ebrea, ha raccontato, con dovizia di particolari, la storia della sua famiglia, nota ad Ascoli, scampata alla deportazione per la fedeltà ed il coraggio di una collaboratrice domestica Elena Salvi Bucci.
Nell’occasione il prefetto ha consegnato la Medaglia d'Onore alla sig.ra Noemi Minnetti figlia del deceduto Nevio Minnetti cittadino deportato ed internato nei lager nazisti e destinato al lavoro coatto.