Nei mesi scorsi, sulla base dei criteri generali fissati dal Consiglio regionale nel Piano triennale InFEA 2011-2013 e a quelli stabiliti dalla Giunta, è stato emanato il bando per il riconoscimento di strutture, pubbliche e private, quali Centri di educazione ambientale. Tutti i 52 i soggetti che hanno presentato domanda (tra Province, Comuni, Enti Parco, Università, Scuole, Associazioni, Cooperative, Società, Consorzi e Fondazioni) sono stati riconosciuti “soggetti attivi della nuova rete InFEA”: 44 hanno ottenuto la qualifica di Centri di educazione ambientale (Cea), mentre 8 sono i nuovi, ulteriori, soggetti riconosciuti quali Centri risorsa (Cr), ovvero strutture importanti a supporto sempre delle attività di educazione ambientale. Il sistema risulta inoltre formato dai Labter (Laboratori territoriali), con funzioni di coordinamento, che fanno capo alla Regione, alle amministrazioni provinciali e agli enti gestori delle Aree Protette. Soddisfatto l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati: “La Regione Marche conferma la propria fiducia nei Centri di educazione ambientale e, nonostante il pesantissimo taglio dei trasferimenti statali che colpisce soprattutto questo settore, ha deciso di mettere a disposizione delle strutture riconosciute ben 370 mila euro di cofinanziamento per i progetti del 2012. In tempi di crisi economica gli investimenti per la tutela ambientale si rarefanno, gli stanziamenti pubblici diventano sempre più sporadici e insufficienti. I fondi per l’educazione ambientale appaiono, ai più, un peso insostenibile per i vari bilanci, come se in tempi di crisi fossero qualcosa di superfluo a cui si può subito rinunciare - ammette l’assessore regionale - Ma così non deve essere. I fondi destinati alla sensibilizzazione ambientale sono un investimento di lungo periodo ed è proprio quando la salute dell’economia peggiora che occorre investirci. La valutazione della bontà dell’investimento, poi, non può dipendere solo dai ritorni economici: sarebbe un grave errore cercare in questo tipo di indicatori gli interessi di quanto improntato oggi”. Donati sottolinea, quindi, l’importanza dell’investimento: “Promuovere i Centri di educazione ambientale significa, innanzitutto, migliorare la fruizione delle aree verdi presenti sul nostro territorio, qualificare l’offerta formativa delle scuole, garantire una continuità lavorativa ai tanti operatori ed educatori che i questi anni hanno scommesso professionalmente su questo settore. La rete dei Cea rappresenta nelle Marche una splendida realtà e poche altre Regioni possono oggi affermare altrettanto”. Il sistema InFEA delle Marche ha già alle spalle un ricco bagaglio di esperienze e di qualificazione (dei 52 soggetti che hanno fatto domanda, 33 appartenevano alla vecchia rete InFEA); su tale punto occorre ora fare leva per rinnovare un settore che deve operare con snellezza economica e operativa. Per supportare l’attività la Regione ha ora messo in campo quasi 370mila euro per finanziare i progetti presentati dalle reti territoriali di Cea per attività di educazione ambientale: lezioni, incontri, escursioni, mostre e altre rappresentazioni artistiche, che coinvolgano soprattutto i ragazzi, ma anche i più grandi ai temi delle aree protette, della biodiversità, dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti, della mobilità sostenibile. L’aggiornamento di tutte le attività verrà garantito dal portale http://natura.regione.marche.it (sezione Educazione ambientale).