Sono i punti salienti dell’accordo sindacale che proprietà e maestranze dell’azienda Best hanno siglato oggi presso la sede della Giunta regionale. L’intesa è stata sottocritta anche dalla Regione e dalle Province di Macerata e Ancona. Riguarda tutti i 123 lavoratori dell’impianto di Montefano che cessa l’attività, individuando un percorso condiviso di accompagnamento e di eventuale ricollocazione degli esuberi. “Trova soluzione una vertenza difficile e dolorosa che ha pesanti ripercussioni sul territorio e sul vasto indotto - afferma l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti – Le istituzioni hanno mediato per individuare una via d’uscita in grado di accompagnare la vertenza con un piano di ammortamento sociale che salvaguardi i lavoratori e crei le condizioni per un ricollocamento. Una vertenza, tra l’altro, che nasce da un comportamento a dir poco inqualificabile da parte dell’azienda. L’accordo impegna Regione e Province a sostenere tutte le azioni necessarie per il reimpiego e la formazione delle maestranze interessate e per la gestione degli esuberi”. La Provincia di Macerata era presente con il presidente Antonio Pettinari e l’assessore al Lavoro Paola Mariani. Quella di Ancona con l’assessore al Lavoro, Mario Novelli. La Best opera, in Italia, negli stabilimenti di Cerreto D’Esi (AN) e Montefano (MC), nel settore degli elettrodomestici. Nel novembre scorso ha avviato una procedura di mobilità per la chiusura dello stabilimento di Montefano. L’intesa odierna prende atto di un documento della Regione Marche che proponeva alle parti una possibile soluzione alla vertenza in corso, sintetizzando la discussione di una trattativa che andava avanti da diverse settimane. La vertenza è stata seguita, in prima persona, dall’assessore Luchetti, che ha ricercato un rapporto diretto e istituzionale con la proprietà americana, al fine di contenere le ricadute sul territorio. L’accordo firmato prevede che la Best inoltri al ministero del Lavoro una richiesta di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), per crisi aziendale con cessazioni attività dello stabilimento di Montefano, della durata di dodici mesi, con sospensione a zero ore per tutti i 123 lavoratori occupati. Contestualmente viene avanzata la richiesta di proroga per ulteriori dodici mesi. L’azienda anticiperà il trattamento di Cigs e i lavoratori usufruiranno di eventuali ferie residue dell’anno antecedente la Cigs. È prevista, quando possibile e sulla base delle professionalità richieste, un rotazione del personale per completare le commesse residue e agevolare le operazioni legate alla chiusura dello stabilimento. Inoltre il Piano di gestione degli esuberi (la totalità dei lavoratori di Montefano) prevede la ricerca di possibili acquirenti del sito industriale o sue parti (con priorità alle proposte provenienti dai lavoratori precedentemente occupati o che consentano una ricollocazione degli stessi lavoratori) e incentivi all’esodo.