Ancona - Una cerimonia per incontrare i funzionari della Polizia palestinese che proteggono i luoghi sacri. Si è svolta questa mattina a Loreto, sede della santa Casa, organizzata dalla Scuola tecnica della Polizia di Stato.
La delegazione, composta da una decina di funzionari incaricati di custodire i luoghi religiosi in Terra Santa, ha partecipato ad un corso di affiancamento della Polizia italiana per approfondire le tematiche comuni sulla salvaguardia e la sicurezza del turismo religioso.
“Loreto è il più importante Santuario mariano presente in Italia – ha detto l’assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder nel messaggio di saluto inviato per l’occasione - un luogo di culto che va tutelato e al quale va garantita la massima sicurezza. Ospita la Santa Casa di Nazareth, dove Maria nacque, ricevette l'annuncio e concepì il figlio di Dio. E’ un luogo di pellegrinaggio e di culto importantissimo che oggi richiama oltre 4 milioni di pellegrini e visitatori l’anno. Conserva capolavori di artisti come Domenico Veneziano e Piero della Francesca. Dal 1469 fu edificata la struttura odierna, l'imponente cupola, progettata da Giuliano da Sangallo, le numerose fortificazioni e un palazzo apostolico. Per la comunità marchigiana ha un grande valore simbolico: non a caso, proprio alla festa delle Madonna di Loreto, del 10 dicembre, è stata dedicata la Giornata delle Marche che ci accingiamo a celebrare” .
In mattinata, la Polizia palestinese è stata ricevuta da Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio della Santa Casa di Loreto, ha visitato la Basilica ed effettuato un sopralluogo al centro Giovanni Paolo II a Montorso, accompagnata da Roberto Oreficini, capo dipartimento Sicurezza e Protezione civile delle Marche. Oreficini è stato loro docente del corso su “La gestione dei grandi eventi. La programmazione di afflusso e deflusso e la prevenzione delle emergenze e la gestione delle stesse”. L’intero corso di due settimane è stato organizzato e diretto da Simone Balduino, responsabile formazione Polizia di Stato, e da Emilio Guerrini, direttore della Scuola Tecnica della Polizia di Stato.
L’assessore Moroder, nel ringraziare gli organizzatori dell’evento, ha voluto ricordare l’entità del turismo religioso per le Marche: “La regione è costellata di luoghi “dello spirito” che vanno preservati e tutelati come l’eremo di Fonte Avellana, o la splendida abbazia di Fiastra, voluta dai monaci cistercensi di San Bernardo a cui si deve anche l'abbazia di Chiaravalle, quella di Santa Maria in Castagnola, e quella di Santa Maria delle Moje, del XII secolo”. Sono luoghi, ha sottolineato, “che fanno parte della storia, della cultura e identità dei marchigiani: abbiamo un paesaggio composto da una fitta rete di percorsi della fede e della religiosità popolare che si intrecciano su tutto il territorio regionale. I 183 Santuari che costellano in modo omogeneo la regione testimoniano lo stretto legame tra vita quotidiana e pratica religiosa che per secoli ha scandito l'evoluzione della gente delle Marche. Eremi francescani e abbazie benedettine completano il quadro e dimostrano come la ricerca di spiritualità fosse sempre accompagnata da uno sforzo continuo di migliorare le condizioni di lavoro e di vita: ora et labora non è solo la regola monastica ma anche l'insegnamento che si tramanda nella cultura contadina. L'operosità dei marchigiani, fulcro dell'originale modello economico e produttivo della regione, deriva proprio da questa secolare concezione quasi sacrale del lavoro. La visita ai Santuari, il pellegrinaggio, acquista nelle Marche un significato particolare per i tanti contenuti simbolici che vi si sommano: la pratica devozionale, il percorso che è spesso scoperta di luoghi e comunità, lo scambio di esperienze e conoscenze”.