Lo comunica l’assessore regionale Luigi Viventi, oggi al telefono con i funzionari del Ministero. “Dopo che per mesi le Regioni erano state completamente ignorate dal governo centrale, la tempestiva telefonata del ministero, a quarantotto ore dal ricevimento della mia lettera, è stata un segnale che considero estremamente positivo, oltre che una piacevole sorpresa. Al ministro Passera e agli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e di Trenitalia, Moretti e Soprano, avevo espresso ufficialmente, nei giorni scorsi, la preoccupazione della Regione Marche e il dissenso rispetto alle scelte delle Ferrovie di cancellare alcune corse e alcune fermate che assicurano il collegamento con Roma e con il nord Italia in orari strategici. In particolare, avevo segnalato quanto fossero penalizzanti la riorganizzazione delle fermate Eurostar che, di fatto, taglia fuori dai collegamenti città dell’importanza di Pesaro e di San Benedetto del Tronto, e l’eliminazione della coppia di treni in partenza alle 11,13 da Ancona e alle 19,32 da Roma. Quest’ultima corsa, tra l’altro, è quella che, fino a oggi, permette di rientrare nelle rispettive località di residenza ai lavoratori pendolari che escono dall'ufficio alle 18. La soppressione del treno, l'ultimo "veloce" della giornata, rende di fatto impossibile, a chi deve rientrare nelle Marche, di svolgere qualsiasi attività nella capitale oltre le 17. Questa mattina il ministero ci ha comunicato che sta prendendo in esame la situazione per valutare le possibilità di intervento. Spero, a questo punto, che i disagi per i cittadini marchigiani siano limitati il più possibile e che le soluzioni percorribili siano applicate quanto prima. La preoccupazione maggiore resta per gli Eurostar, che sono servizi commerciali non finanziati dallo Stato. La telefonata di oggi, in ogni caso, ci permette di registrare un clima diverso per i rapporti con il governo centrale, che spero, a questo punto, si possano improntare su quello stile di apertura e di confronto sui problemi che ci è completamente mancato nel passato”.