Ancona - Si e` tenuto questa mattina l'incontro tra l'assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uim, Rsu, insieme al rappresentante di Confindustria e a Mario Riganelli, titolare della ditta C b di Cerreto d’Esi, azienda terzista della Indesit che produce forni per la Indesit Company, colosso fabrianese che intenderebbe chiudere il rapporto di fornitura con la C b stessa. Alla presenza del sindaco di Cerreto d’Esi, David Alessandroni, l’assessore Luchetti con le parti interessate ha cercato di condividere una strategia per salvaguardare i 75 operai dell’azienda (l’80% donne, di età compresa tra i 30 e 40 anni).
“Per far fronte alla situazione che si è creata nell’Azienda C b – ha detto Luchetti durante l’incontro – dovremmo individuare delle strade percorribili per tutelare i lavoratori. Innanzitutto verificare la tipologia della Cassa integrazione da riproporre a partire dal 28 febbraio 2012, con ulteriori approfondimenti tecnici. Cercare di coinvolgere i vertici dell’Indesit Company per verificare soluzioni alternative all’interno della C b, oppure trovare imprenditori della zona interessati all’azienda. Inoltre, trovare nuove prospettive di lavoro, coinvolgendo tutti i lavoratori, in grado di realizzare nuove forme di lavoro come le cooperative con attività di servizio”.
“Quest’ultima proposta – ha concluso l’assessore – pur nelle difficoltà è percorribile attraverso la formazione dei lavoratori erogata dalla Regione e dalla Provincia con percorsi di qualificazione e riqualificazione che rafforzino le competenze delle persone e del sistema produttivo nel suo complesso, dando strumenti idonei per attraversare momenti di crisi come questa”.
Le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali hanno condiviso quanto è emerso durante la riunione dandosi appuntamento nel prossimo mese di dicembre, invitando in quella data, anche imprenditori locali interessati sia all’assorbimento delle maestranze che a possibili progettualità condivise da metter in campo in un territorio, come quello di Cerreto d’Esi, colpito dalla crisi.