E’ questa la strategia di fondo del bilancio di previsione 2012 approvato oggi dalla giunta regionale e presentato nel corso di una conferenza stampa con la giunta al completo. “Lo scorso anno – ha commentato il presidente Gian Mario Spacca – pensavamo di aver approvato la manovra più dura dei 40 anni di storia della Regione Marche. In realtà il 2012 sarà anche peggio, con un bilancio a base zero, ingessato dalle spese incomprimibili e con margini di azione estremamente ridotti che verranno comunque concentrati sulle tre priorità individuate: tutela del lavoro, sviluppo e coesione sociale”.
Le manovre finanziarie nazionali sono state un vero e proprio tsunami per le Regioni. I trasferimenti statali sono stati tagliati del 90% il che significa che invece dei 220 milioni di euro del 2009, nel 2012 potremo far conto solo su 20 milioni”. Per il triennio 2011-2014 i tagli totali (settori+sanità+patto di stabilità) dei trasferimenti statali ammonteranno ad una cifra tra i 1.122 e i 1.180 milioni di euro.
“Questi tagli – ha proseguito Spacca - si ripercuotono fortemente sull’allocazione delle risorse disponibili che è stata effettuata con estremo rigore e tenendo conto di uno scenario in progressiva evoluzione anche alla luce della manovra che effettuerà a breve il nuovo governo. Una volta annullata e rivista la spesa storica, ed esclusa a priori l’ipotesi di nuove tasse che allenterebbe ulteriormente la ripresa, è stato necessario effettuare scelte strategiche che consentano alle Marche di difendersi e di reagire alla crisi partendo dal presupposto che senza investimenti su ricerca e innovazione non c’è futuro per le imprese”.
Il presidente Spacca ha poi sottolineato che il rapporto tra debito pubblico e Pil in Italia è del 118%. In pratica si spende il 18% in più delle entrate. “Il dato su cui riflettere – ha detto - è che di questo 118%, il 111% è imputabile all’amministrazione centrale dello Stato e solo il 7% alle Regione e agli enti locali. Auspichiamo quindi che le politiche virtuose di risparmio e riorientamento della spesa vengano perseguite anche dal nuovo governo nazionale a cui attribuiamo stima e fiducia”.
Spacca ha ricordato anche lo scenario generale: se nel 2009 il commercio mondiale era crollato del 12%, attualmente si attesta a livello del +4-5%. L’Italia e l’Europa però non sono ancora riuscite ad agganciare il treno della ripresa.
“La politica economica ed industriale perseguita in questi anni dall’ex governo nazionale – ha aggiunto l’assessore al bilancio Pietro Marcolini - è responsabile della stagnazione e della recessione in atto nel nostro Paese. Questa tendenza va invertita, pena la cancellazione del nostro futuro. Per quanto riguarda la Regione Marche la tenuta del tessuto economico resta una priorità. Le risorse sono state quindi concentrate innanzitutto sulla difesa attiva del lavoro ma anche sull’Ict (tecnologie dell'informazione e della Comunicazione), l’innovazione e la longevità attiva; sul sostegno alla liquidità, agli investimenti e all’internazionalizzazione; sulla nuova occupazione e l’imprenditorialità giovanile. Abbiamo difeso alla stremo – aggiunge - le politiche sociali ed il welfare per cui sono state confermate le risorse fondamentali per la coesione e la tenuta dell’intero sistema”.
Su un bilancio di circa 4,2 miliardi, tolti 2,6 miliardi per la sanità, le risorse comunitarie e statali, restano 653 milioni di euro di entrate regionali extra sanità.
Di questi, 367 milioni di euro coprono le spese inderogabili (personale, cofinanziamenti statali e Ue, rate mutui, Consiglio, ecc).
199 milioni di euro sono stati destinati ai Servizi della Regione (trasporti, attività economiche, sociale, ambiente, cultura, turismo, ecc) dopo una radiografia completa della spesa storica settore per settore utile ad individuare ed eliminare anche il minimo spreco o doppione (una prima grande ricognizione del genere era già stata effettuata lo scorso anno).
87 milioni sono infine vincolati alle priorità progettuali individuate come già detto in lavoro, sviluppo e coesione e ad un “pacchetto alluvione”
Scendendo nei particolari il bilancio 2012 prevede:
* un nuovo programma di interventi anticrisi a protezione del lavoro e il Fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga;
* il progetto Casa intelligente per la longevità attiva;
* il Fondo per lo sviluppo per le Pmi, il Fondo di garanzia per l’accesso al credito delle Pmi, e una provvista di risorse Bei (Banca Europea Investimenti) per 100 milioni di euro per le Pmi e gli investimenti;
* nuove iniziative imprenditoriali nei settori della cultura, del turismo e della green economy;
* la conferma del fondo 2011 per gli interventi sociali e il Fondo annuale per la non autosufficienza.