Entro la fine del mese di novembre, il bilancio verrà inviato all’Assemblea legislativa per consentirne l’approvazione definitiva entro l’anno. A seguito delle manovre finanziarie nazionali, è stato evidenziato durante la discussione in Giunta, i trasferimenti statali alla Regione Marche si ridurranno a 20 milioni di euro nel 2012 rispetto a 220 dell’anno precedente. Ma questa potrebbe non essere neanche l’ultima base di riferimento, in quanto l’Europa sta chiedendo all’Italia un’ulteriore manovra finanziaria, fortemente restrittiva, per mettere in sicurezza i conti dello Stato. Si profila, infatti, una nuova manovra per altri 25 miliardi di euro, con evidenti ricadute negative sui bilanci regionali e degli enti locali. Quello che si dovrà costruire sarà, quindi, un bilancio di previsione di estremo rigore. Tutte le possibili elasticità contabili sono state utilizzate nel precedente periodo, ovvero nei quattro anni che hanno definito la crisi finanziaria ed economica dell’Italia e dell’Europa. La Regione ha compensato, con le proprie risorse, la difficile situazione che si è creata, sostenendo la produzione, la liquidità delle imprese, i lavoratori in difficoltà, senza penalizzare i servizi alla persona. Ma la “fantasia” si è esaurita, così come i possibili margini di manovra compensativi. Quello del 2012 sarà un bilancio a base zero, dove le risorse verranno assorbite, quasi interamente, dalle spese incomprimibili e obbligatorie, con modestissimi margini di manovra discrezionali. L’unica via che ancora offre qualche margine, è stato affermato durante il dibattito in Giunta, è quella dell’Europa, via che richiederà però “l’innalzamento del livello di confronto con l’Ue, valorizzando le capacità progettuali per intercettare i finanziamenti europei, che non vengono più distribuiti a pioggia, ma sulla base di interventi qualitativamente elevati e rispondenti alle linee strategiche dell’Unione”.