Libertà di stampa, mostra itinerante a Fermo

Libertà di stampa, mostra itinerante a Fermo

E' la quarta tappa di questo 'viaggio'

A ospitare la straordinaria e unica collezione dell’Ordine dei giornalisti delle Marche sarà la città Fermo, grazie alla disponibilità e alla collaborazione dell’Assessorato alla cultura della Provincia di Fermo. La sede è prestigiosa: la sala degli stemmi di Palazzo del Popolo. Renato Barchiesi, che cura l’allestimento, avrà quindi di nuovo a disposizione un ambiente importante nel quale realizzare un inserimento di grande efficacia.   

Fermo è la quarta tappa di questo “viaggio” che ha come scopo quello di stimolare e far discutere i cittadini su un tema di grande attualità e di estrema importanza come la libertà di stampa. La mostra resterà aperta fino a domenica 27 novembre e potrà essere visitata dalle 17 alle 20.

 Anche a Fermo c’è una novità importante. A ogni tappa la collezione si arricchisce di nuove opere. A Fermo sarà presentata una nuova opera dell’artista fabrianese Franco Giuli. L’artista ha incentrato la sua ricerca sulla tridimensionalità della pittura e continua ad approfondire quella sugli aspetti volumetrici, sulla superficie prospettica e sulla dinamica spaziale, tra realtà e fantasia. Alla fine degli anni sessanta,conosce Raphael Alberti e Giulio Carlo Argan, il quale scriverà più tardi la prefazione per il libro Franco Giuli 1965-1975 edito dalla Nuova Foglio Editrice.

      Oltre cinquanta le opere esposte; una collezione realizzata grazie alle generosità degli artisti. E proprio sul concetto del “donare” si è soffermato il critico  Armando Ginesi nella presentazione in catalogo:

      “Gli artisti sono generosi – scrive Ginesi – perché l’arte è una tipologia del donare. In fondo gli autori di qualsiasi forma d’espressione che cosa fanno se non trasmettere agli altri, in buona sostanza “regalare”, i sentimenti, le emozioni, le vibrazioni, i palpiti con cui percepiscono gli echi più o meno profondi del reale? A volte regalano lo stupore, la meraviglia; altre volte il senso del dolore; altre ancora la gioia o la consolazione: in ogni caso una parte intima di sé attraverso quella capacità che posseggono di individuare e di cogliere lo straordinario nell’ordinario.
Inoltre gli artisti sono liberi: il loro canto è libero e felice, dico parafrasando ciò che Giulio Carlo Argan ebbe a scrivere di Joan Mirò.

 “La libertà d’ espressione  - scrive ancora Armando Ginesi – è la condizione imprescindibile della loro natura e il terreno sul quale esercitano la propria funzione “inutile” (nel senso che non procura vantaggio dal punto di vista della logica economica) eppure indispensabile. Ed anche quando la libertà concreta, politica, manca, l’artista ugualmente agisce anelando ad essa, inseguendola, talora in maniera struggente, per farne l’essenza del suo dire. Perché se è, come è, con la fantasia che l’artista manifesta il suo mondo, ebbene essa va costantemente nutrita di libertà in quanto è essa stessa libertà senza limiti.

“Gli artisti che hanno aderito all’invito dell’Ordine sono il riflesso del sistema linguistico che caratterizza la modernità e che si è messo in moto dopo l’Impressionismo sul finire del XIX secolo, si è maturato nelle avanguardie storiche del XX per accentuarsi con le neo-avanguardie nate successivamente alla seconda guerra mondiale. Esso continua ancora oggi e si chiama pluralismo. Una molteplicità di formule linguistiche all’interno di una civiltà che si è fatta plurale in ogni sua forma: sociale, economica, politica, religiosa e dunque anche culturale in genere ed artistica in specie”.

Dopo Fermo la mostra sarà trasferita ad Ancona, Mole Vanvitelliana, (dal 2 al 18 dicembre), poi a Senigallia, Chiesa dei cancelli (dal 6 al 29 gennaio 2012); a Pesaro, Prefettura, sala Laurana (dal 10 al 26 febbraio 2012); a Firenze (marzo 2012) e infine a Roma, Palazzo Lina Cavalieri sede Banca delle Marche (aprile 2012).

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