Così l’assessore regionale all’Edilizia pubblica, Antonio Canzian, ha voluto sottolineare, insieme al commissario unico Erap Giorgio Meschini e al direttore Mirco Trapè, l’importate funzione sociale dell’Ente nell’Ascolano. “In base all’ultimo Accordo di Programma, firmato qualche settimana fa al ministero dello Sviluppo Economico – ha detto Canzian - per Ascoli si conclude definitivamente l’intervento relativo alle ex “Case minime” con fondi pari a 2,1 milioni di euro che provengono da un investimento complessivo di 15 milioni di euro: 8 milioni da fondi del bilancio regionale e 7 milioni da fondi statali”. “Altro aspetto – ha proseguito l’assessore - è quello dei due grattacieli di Monticelli, dove è emersa la necessità di eseguire interventi urgenti di messa in sicurezza che comportano una spesa di 540mila euro che, purtroppo, l’Erap non è in grado da solo di sostenere. Per questo la Regione Marche è riuscita a stanziare, con l’assestamento di bilancio, un contributo di 300mila euro in maniera tale da consentire all’Erap di procedere celermente all’esecuzione dei lavori e mettere in sicurezza definitivamente i due grattacieli”. L’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) ex Iacp costruisce o recupera edifici per ricavarne alloggi da affittare ad un canone sociale. L’Ente ascolano attualmente gestisce un patrimonio immobiliare composto da 1.507 alloggi di edilizia residenziale pubblica in proprietà, 542 alloggi non di proprietà, 294 locali di proprietà e 18 sono quelli di non proprietà. Tale patrimonio risulta però diminuito di oltre un terzo in seguito al trasferimento all’Erap di Fermo degli immobili situati nella provincia fermana. Inoltre, gli interventi ultimati con alloggi in corso di assegnazione (53 alloggi) hanno avuto un costo di 5,3 mln di euro, gli interventi in esecuzione (128 alloggi) di 15.5 mln di euro, in corso di progettazione (50 alloggi) di 5,6 mln di euro e in corso di appalto (39 alloggi) di 4,6 mln. Complessivamente un investimento di oltre 31 mln di euro. “L’Erap – ha concluso Meschini – è una realtà molto importante soprattutto in questo momento di crisi dell’edilizia e non beneficia normalmente di contributi in conto esercizio per il suo funzionamento, ma si autofinanzia con entrate derivanti dai canoni di locazione e con rimborsi per le attività di progettazione, direzione lavori, ecc., a valere sui finanziamenti dei singoli interventi”.