Ancona - Arriva in Consiglio regionale la proposta di legge che stabilisce le norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico. La pdl, discussa e approvata dalla Giunta nel mese di giugno su proposta dell’assessore Luigi Viventi, coniuga l’obiettivo della riqualificazione dei centri urbani con quello della prevenzione e del contenimento del dissesto idrogeologico, oggi tragicamente attuale. “Rinnovare le città costruite per rilanciare il settore edilizio, contenere il consumo dei suoli, recuperare le aree degradate e darsi regole certe per la compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione – spiega Viventi – sono le linee guida dal testo normativo proposto, che anticipa i contenuti della riforma organica del governo del territorio, alla quale stiamo lavorando”. Il testo, superato l’esame della IV Commissione, è iscritto all’ordine del giorno dell’assemblea legislativa di domani, con alcune modifiche rispetto alla stesura iniziale. Per favorire l'avvio delle operazioni di riqualificazione, la proposta di legge prevede che il Poru (Programma operativo per la riqualificazione urbana) possa consentire importanti incrementi degli indici edificatori fissati nei Piani regolatori vigenti (+14%), elevabili nei Programmi intercomunali (recupero di zone appartenenti a più Comuni, + 5%). Per premiare maggiormente la qualità delle trasformazioni urbane, una ulteriore quota viene riconosciuta agli interventi realizzati attraverso concorsi di architettura (+ 6%). Il Poru è approvato attraverso una procedura semplificata, condotta dal Comune che lo promuove. Un'altra novità introdotta dalla proposta di legge riguarda la perequazione urbanistica, che potrà essere applicata, oltre che nei Poru, in tutti i Piani regolatori della regione. Per conseguire, da un lato, l'equo trattamento dei proprietari interessati alle operazioni di riqualificazione urbana e per garantire, dall'altro, una disponibilità di suoli per i Comuni, da destinare a verde o attrezzature pubbliche, i diritti edificatori vengono ripartiti, pro quota, tra i titolari delle aree oggetto di trasformazione e potranno poi essere trasferiti per realizzare interventi più coerenti. Per rendere efficace la politica di riqualificazione la legge stabilisce, dunque, una serie di incentivi, ma anche alcune misure regolative, come quella che prevede che per un periodo definito (fino all’approvazione di una riforma organica del governo del territorio e comunque non oltre 24 mesi) non siano ammesse ulteriori espansioni di aree edificabili nei Comuni che non abbiano esaurito per almeno il 75% le aree esistenti con medesima destinazione urbanistica. Una eccezione riguarda l’ampliamento di attività produttive già insediate. Una parte significativa del dettato normativo inviato all'Assemblea legislativa è dedicata alla sicurezza idrogeologica. La legge introduce la verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione, nell’ottica di una progressiva riduzione-diminuzione dello specifico rischio. In particolare la norma richiede il controllo del carico idraulico, in modo da evitarne l’incremento rispetto allo stato attuale e un pregiudizio alla sua riduzione, anche futura. Si prevede inoltre la preventiva valutazione della necessità di realizzare opere strutturali di mitigazione a beneficio anche del costruito attuale. Si fissa, infine, il principio di invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali, anche derivanti da recupero e riqualificazione urbana, per le quali sono richieste misure compensative, rivolte ad assorbire-compensare la perturbazione-incremento dei deflussi superficiali derivanti dalla maggiore o diversa impermeabilizzazione delle superfici. In tema di riqualificazione urbana il testo approvato dalla Giunta introduce procedure più snelle rispetto alle attuali. A questo scopo si introduce lo strumento del Poru (Programma operativo per la riqualificazione urbana), che l'amministrazione comunale definisce, anche acquisendo idee e proposte da parte dei cittadini interessati. Il Poru si applica a zone già urbanizzate, ha valore di Piano particolareggiato e organizza le operazioni di riqualificazione in un coerente disegno urbano, finalizzato a migliorare la qualità della città anche attraverso l'incremento delle prestazioni ecologico-ambientali ed energetiche dell'insediamento urbano.