In una nota inviata ai presidenti delle Province di Teramo e Ascoli Piceno, ai sindaci dei Comuni marchigiani e abruzzesi che si affacciano sulla vallata del Tronto, ai presidenti delle unioni dei Comuni della Val Vibrata e della Vallata del Tronto, al presidente del B.I.M. del Tronto e al Presidente del Consorzio Bonifica Aso Tenna Tronto, le associazioni Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, Centro di Educazione Ambientale Oasi La Valle, Scuola Blu (Martinsicuro), Ass. FIAB-Amici della Bicicletta di Ascoli Piceno (AP), Legambiente Circolo di San Benedetto del Tronto, Ass. CAI-Slow Bike (AP), sottolineano la necessità.
"Domenica 2 ottobre - si legge nella nota - si è svolta una “passeggiata” ciclistica, la “Pedalata lungo il Tronto”, che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone di tutte le età, insieme agli amministratori dei tre comuni che hanno aderito all’iniziativa: Martinsicuro, San Benedetto del Tronto e Spinetoli.
I partecipanti sono partiti da tre località diverse (Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Martinsicuro) per poi darsi appuntamento all’Oasi La Valle di Spinetoli.
Obiettivo della manifestazione era quello di far conoscere alla popolazione non solo il percorso già realizzato della “Ascoli-mare ciclabile” (o Ciclabile del Tronto) ma anche quel che manca per completarla. Diverse associazioni (elencate in fondo al documento) hanno partecipato all’iniziativa e le stesse ora chiedono il celere completamento dei tratti mancanti. La Ciclabile del Tronto peraltro è parte integrante del più lungo percorso Tirreno-Adriatico che va sotto in nome di Ciclovia Salaria (il ramo n. 9 della rete nazionale BicItalia), prevista tra Ostia/Roma e Porto d’Ascoli (http://www.bicitalia.org/cakebi/cycleways/ciclovia/57)
La foce del Tronto è sito strategicamente in un nodo della rete nazionale BicItalia, perché qui andranno ad incrociarsi la Ciclovia Adriatica e la Ciclovia Salaria. Affinché ciò si materializzi, occorre improrogabilmente realizzare il percorso ciclopedonale di collegamento tra il nuovo ponte sul Tronto con la Ciclabile Adriatica, sia sul lungomare abruzzese (Martinsicuro), sia su quello marchigiano (e quindi la Riserva Naturale della Sentina/Porto d’Ascoli).
Con i due raccordi tra il nuovo ponte e i due lungomare nord e sud, si darà la necessaria e urgente continuità alla poderosa Ciclabile Adriatica (il ramo n. 6 della rete nazionale BicItalia - www.bicitalia.org - che è previsto andrà a percorrere tutta la costa adriatica) con enormi benefici per la mobilità sostenibile e per l’indotto turistico derivante (non solo estivo visto che la costa adriatica del centro e sud Italia si presta ad essere fruito tutto l’anno).
Oltre ad unire le due sponde Marche-Abruzzo la continuità creerà immediatamente la ciclabile più lunga del Centro Italia (con i suoi 40 km da Cupramarittima a Cologna spiaggia, destinati esattamente a raddoppiarsi appena saranno risolte alcune discontinuità fino a Francavilla al Mare e addirittura a triplicarsi con la realizzazione di alcuni tratti mancanti a nord di Cupramarittima) portando benefici alla mobilità sostenibile, alla qualità della vita, e quindi all’economia indotta dal turismo e dal cicloturismo, che alle nostre latitudini si presta favorevolmente ad essere praticato tutto l’anno; inoltre con l’incremento del chilometraggio si attiverà la possibilità di poter effettuare viaggi cicloturisti a tappe con relativi pernottamenti.
Per quanto riguarda la CICLABILE DEL TRONTO (una parte della più estesa Ciclovia Salaria tra il Tirreno e l’Adriatico), c’è da rimarcare che allo stato attuale mancano alcuni tratti fondamentali per creare la necessaria continuità.
Innanzitutto occorre saldare i 14 km esistenti con la Ciclovia Adriatica; una saldatura semplice, economica e con grandi ricadute positive. Manca infatti il tratto dal Mercatone Uno (nel Comune di Colonnella) fino alla costa. Nelle adiacenze dello stesso Mercatone, in via provvisoria, si possono pulire 400 metri di percorso esistente sopra l’argine che, nonostante sia parzialmente occupato da vegetazione (erbe e canne), è già utilizzato da tante persone sia a piedi che in bici.
A valle del Mercatone Uno, in attesa della ciclabile definitiva da realizzare sopra l’argine (come già è stato fatto più a monte nei numerosi chilometri tra Colli del Tronto e Monteprandone), si potrebbe utilizzare la strada bianca esistente (dove il traffico è pressoché inesistente in quanto il percorso serve le poche case sparse della zona), collocandovi l’opportuna segnaletica verticale che informi sulla percorrenza della stessa anche da parte dei ciclisti. La stradina - gradevole perché si dipana in mezzo alle campagne e agli orti - si collega direttamente con il nuovo ponte sul Tronto sulla Statale 16.
A Pagliare del Tronto (comune di Spinetoli) un centinaio di metri di argine e relativa ciclabile sono attualmente erosi dal fiume e attendono da ormai due anni di essere ripristinati. L’auspicio è quindi di veder presto completati i lavori ora avviati. Inoltre sarebbe auspicabile l’asfaltatura di un tratto ricadente nel comune di Spinetoli.
La ciclabile, più a monte, si interrompe in un vicolo cieco al confine tra Colli Tronto e Ascoli. Qui si potrebbero sfruttare i sentieri già esistenti lungo le sponde del fiume focalizzando le poche risorse economiche sul superamento di alcune barriere naturali rappresentate da fossi, canali o sterpaglie. Avvicinandosi al comune di Ascoli si potrebbero valorizzare anche le campagne a ridosso del canale di irrigazione, e siti importanti come Villa Sgariglia di Campolungo e il tempietto dell’Assunta. Infine manca il collegamento tra il popoloso quartiere di Monticelli con Ascoli.
La futura ciclabile della valle del Tronto contribuirà notevolmente ad uno sviluppo socio economico di tutta la vallata. Inoltre la realizzazione di un percorso, anche sul lato abruzzese del Tronto, creerebbe un anello, unico nel Centro Italia, che contribuirebbe al miglioramento ambientale e al potenziamento dell’appetibilità sportiva e turistica. Una rete di sentieri minori, dalle ciclabili principali verso il fiume Tronto, darebbe inoltre la possibilità a tutti di monitorare ed osservare l'ambiente fluviale (o praticare il birdwatching), oltre che favorire il controllo attivo del territorio da parte di tutti i cittadini".