Ancona - Ottimizzare la disponibilità degli organi; garantire sicurezza e qualità; informare e formare; responsabilità, politica e sanitaria, nel percorso trapianti. Sono questi gli impegni della Regione Marche nel settore dei trapianti di organi, come affermato dirigente del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche, Carmine Ruta, a margine della 34a Riunione tecnico-scientifica del NITp (Nord Italia Transplant program), che si conclude oggi ad Ancona.
Alla Mole Vanvitelliana, per due giorni, si sono dati appuntamento oltre 300 operatori che quotidianamente si impegnano per il bene dei tanti malati in lista d’attesa, che aspettano con il trapianto la cura migliore. I temi affrontati, con il Centro nazionale trapianti e con le altre Organizzazioni di trapianto sono stati: il programma nazionale “Iperimmuni”, l’informatizzazione della rete nazionale trapianti, l’ottimizzazione del match donatore-ricevente nell’era di organi non standard, le nuove frontiere del reperimento di organi e tessuti, l’impiego delle staminali nella medicina rigenerativa, il follow-up a lungo termine e le più recenti acquisizioni in tema di trattamento e recupero di polmoni.
Il NITp è un’organizzazione nata ufficialmente nel 1976 per meglio coordinare tutte le fasi che dal prelievo portano al trapianto e consentire di assegnare gli organi ai pazienti più compatibili o a quelli più “difficili” (bambini, secondi trapianti, iperimmunizzati). Attualmente il NITp serve le Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento e Veneto.
“Le Marche – ha spiegato Duilio Testasecca, coordinatore del Centro regionale trapianti – sono tra le regioni italiane più attive: al terzo posto in ambito nazionale dopo Toscana e Friuli, mentre all’interno del NITp le Marche, insieme con il Friuli, nel 2011 mantengono il più alto tasso di donazioni (27,4 donatori utilizzati per milioni di abitanti, rispetto ai 18,4 dell’Italia). Dal 2005, anno di nascita del Centro regionale trapianti, sono stati eseguiti 446 interventi su reni, fegato e pancreas; in aumento, con oltre 500 interventi, il numero di trapianti per cornee e tessuti. Aumenta anche l’età dei donatori: 63,3 anni. Questi risultati sono stati resi possibili grazie al forte impegno della Regione sia sul versante dell’organizzazione che della formazione del personale. Importanti poi le iniziative intraprese per sensibilizzare la popolazione alla donazione di organi e tessuti”.
Il direttore generale del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, ha ricordato che “dietro ai numeri esiste una rete nazionale organizzata, in cui è presente un senso di territorialità profonda, buon esempio di federalismo virtuoso”.
Ruta ha ribadito l’importanza del lavoro di rete, che nel processo di cura del paziente trapiantato deve coinvolgere una pluralità di figure mediche. Inoltre, tra le nuove frontiere della medicina marchigiana nell’ambito dei trapianti, vi sono gli interventi di fegato da vivente. “Le Marche – ha detto Ruta – sono vicine a questo traguardo. Occorre aspettare il necessario compimento della procedura di riconoscimento e autorizzazione da parte del Centro nazionale trapianti”.
Infine, momento importante della riunione è stato la premiazione dei “Benemeriti del Trapianto”, tra cui figura il direttore del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile della Regione Marche, Roberto Oreficini Rosi, per l’impegno profuso in questo settore.