Ancona - Si è tenuta oggi in Regione una conferenza stampa per presentare l’evento nazionale “La storia d’Italia per oggetti”, organizzato dalla Regione con il Centro sperimentale di design Poliarte di Ancona e con il patrocinio del Consiglio dei Ministri. Hanno preso parte all’incontro con la stampa, l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini, Giordano Pierlorenzi, direttore di Poliarte e responsabile dell’evento, Carla Stramignoni, responsabile ufficio artigianato della Regione.
“Siamo molto lieti – ha detto la Giannini - di questa iniziativa nazionale, pubblico – privata, organizzata in un momento complicato e di crisi. Vorremmo, infatti, valorizzare quanto gli imprenditori marchigiani hanno fatto e fanno per il design, realizzando prodotti che hanno cambiato e migliorato usi e stili di vita. La Regione Marche, tramite il coordinamento svolto a Roma nella materia, sta coinvolgendo le altre Regioni in questo progetto. Le Marche, realtà più artigiana d’Italia, sono protagoniste di un evento che vuole valorizzare la manualità, sorgente primaria di design. Proporremo questo progetto nell’ambito della settimana europea delle piccole e medie imprese, proprio per il rilevante valore simbolico che riveste. Gli obiettivi sono due, promuovere nuova imprenditorialità, specie tra i giovani, e riconoscere i meriti dell’impegno di tanti imprenditori che hanno contribuito all’affermazione del design italiano”.
L’iniziativa che si terrà tra dicembre e gennaio presso la Mole Vanvitelliana ad Ancona, sarà articolata in un convegno “Dall’unità d’Italia all’italian style” e in una mostra ”Il contributo del design all’unificazione”. Un’esposizione che vuole essere l’incipit di una ricerca storico-socio-economica in progress sui mutamenti degli stili di vita e di consumo causati dall’inserimento sul mercato di oggetti divenuti nel tempo emblematici, simboli di integrazione sociale e culturale.
La mostra, vero e proprio “concorso di popolo” e primo inventario nazionale degli oggetti di design, prevede la partecipazione della cittadinanza per la raccolta degli oggetti che saranno poi esposti. Il termine per l’invio – ai fini dell’esposizione in mostra - è il 30 novembre prossimo, ma la raccolta – in progress - andrà avanti con step successivi e con relazioni periodiche sugli oggetti raccolti e opportunamente organizzati in categorie. Il focus è incentrato sul periodo storico 1861 – 1961, quando la cultura del design era in formazione e l’attività di ricerca e di coniugazione dell’arte con la tecnologia riproduttiva sperimentava la sua efficacia con risultati apprezzabili.
“Vogliamo cercare le sorgenti del design – ha detto Pierlorenzi – una ricchezza importantissima per la competitività del made in Italy, ma che ha bisogno di essere coltivata. Dietro l’italian style c’è un enorme lavoro di ricerca e studio sulle nuove tendenze, gusti, stili di vita. Gli stessi oggetti esposti parleranno di questo, tramite una identificazione storica e geografica. Può resistere il design italiano alla concorrenza globalizzata? E’ questa la domanda a cui vorremmo dare risposta. Il design, l’ergonomia e la sicurezza dei prodotti, sono fattori di competitività importanti, specie per penetrare certe fasce di mercato evolute.”