La Regione Marche dimostrerà ancora una volta il proprio senso di responsabilità attivando le procedure per la riconvocazione delle Parti al tavolo locale, per la verifica delle situazioni che hanno impedito il raggiungimento dell’accordo”. In questo senso, nonostante l’esito negativo dell’incontro di ieri tra Azienda e Organizzazioni sindacali, un’apertura viene offerta dall’Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono che ha inviato la seguente lettera al Presidente della Regione Gian Mario Spacca: “Gent.mo Presidente, con la presente vogliamo richiamare il verbale di riunione sottoscritto presso la Sua sede in data 21 settembre u.s. avente in oggetto i nuovi assetti operativi necessari ad assicurare al cantiere di Ancona una prospettiva di continuità produttiva ed occupazionale. In particolare dopo una lunga trattativa le OO.SS. avevano sottoscritto la loro disponibilità a discutere e definire gli obiettivi comuni di rilancio ed efficientamento del sito. Nello stesso verbale veniva riportato che le Parti si sarebbero incontrate per definire entro il 10 ottobre un accordo su tutte le azioni organizzative occorrenti e le relative misure quali gli ammortizzatori sociali. A conclusione della medesima seduta veniva definito un percorso di incontri. Purtroppo dobbiamo comunicarLe che alla prima riunione, svoltasi ieri in Confindustria, le organizzazioni sindacali hanno rifiutato di trattare nel merito quanto contenuto nel verbale di riunione del 21 settembre indicando che delle questioni riguardanti il cantiere di Ancona si dovesse discutere, in un non meglio precisato tavolo nazionale. Peraltro dobbiamo rilevare che nel Comunicato emanato dal Ministero dello Sviluppo a seguito dell’incontro del 3 giugno, veniva precisato quanto segue: “affida alla sede aziendale la prosecuzione del confronto sugli aspetti di recupero di efficienza e di organizzazione”. Teniamo a ribadirLe inoltre, gentile Presidente, che la crisi della cantieristica continua ad essere estremamente grave, e sottovalutarla o addirittura pensare di esorcizzarla con le solite forme di proteste del passato può portare a conclusioni drammatiche. Rimaniamo a Sua disposizione per adempiere a quanto previsto dal suddetto verbale con particolare riferimento alla riconvocazione delle parti per la verifica degli aspetti che hanno impedito il raggiungimento dell’accordo”.