L’arteria riveste una rilevanza strategica per il collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico, consentendo alla Marche di assumere una centralità anche nel contesto europeo. Con grande realismo, è stato sottolineato questa mattina in Giunta, va preso atto del fatto che in questo scenario economico il ministero delle Infrastrutture non è in grado di finanziare l’opera con risorse statali. Un dato, questo, che va contrastato con una progettualità a livello europeo, alla quale stanno lavorando le Regioni Marche e Toscana. In particolare, la Giunta regionale ha sottolineato come in tutto questo tempo l’Ente abbia operato con decisione per la ricerca di una soluzione concreta alla lunga vicenda della Fano - Grosseto, impegnando inizialmente il ministero a finanziare l’opera attraverso l’Anas grazie all’inserimento dell’arteria come prima priorità nella programmazione nazionale ed europea (rete Ten). Di fronte alla dichiarata impossibilità, da parte dello Stato, di finanziare le opere (né interamente né all’80% in base al modello Quadrilatero) si è dunque percorsa la strada della ricerca di strumenti alternativi di finanziamento, con il coinvolgimento di insigni giuristi e dei migliori tecnici. Due le modalità cui si sta lavorando: la costituzione di una società pubblico privata, con il ricorso allo strumento del “contratto di disponibilità” e il finanziamento europeo tramite l’inserimento dell’arteria tra le reti transeuropee. La prima strada che la Regione intende percorrere – è stato ricordato questa mattina in Giunta – è stata presentata agli esperti del ministero ed elaborata dai tecnici marchigiani. Prevede la realizzazione di una società creata dalle Regioni Marche, Umbria e Toscana in collaborazione con privati che dovranno realizzare l’opera ammortizzando l’investimento, dopo il completamento dell’arteria, attraverso l’ipotesi del pedaggiamento o la fiscalità differita. Tramite lo strumento del “contratto di disponibilità” lo Stato si impegna a restituire le risorse, una volta realizzata l'opera, attraverso la fiscalità differita negli anni a venire, con un impegno per 45 anni. L’altra ipotesi, che potrebbe agire in concomitanza con la prima, alleggerendone l’impatto sul territorio, poggia sulla programmazione europea successiva al 2013: l’Italia potrà, nella nuova programmazione, accedere ai finanziamenti per la realizzazione di infrastrutture. La Fano - Grosseto potrebbe rientrare tra gli investimenti destinati al Corridoio 2 che è già considerato nella programmazione Ten.