Commercio, chiarimenti su deroghe domenicali e festive

Commercio, chiarimenti su deroghe domenicali e festive

Canzian: L’intervento statale crea confusione in una materia regionale

 

“La materia degli orari e delle conseguenti deroghe, è  di competenza residuale delle Regioni – afferma Canzian - La Corte costituzionale, in una delle ultime sentenze, ha sancito proprio questo principio: gli orari non rientrano nella materia della tutela della concorrenza, ma del commercio, così come previsto dall’ articolo 117 della Costituzione ”.
L’assessore si chiede, allora “qual è l’obiettivo che si propone il governo che, tra il mese di luglio e settembre 20011, è intervenuto con delle norme che hanno creato confusione su confusione nei cittadini  consumatori:  si è passati dalla liberalizzazione solo a favore dei comuni turistici e città d’arte, alla liberalizzazione per tutti i comuni, per poi ritornare di nuovo indietro. L’operazione, quantomeno confusa delle ultime disposizioni governative, è stata motivata come  segno di massima liberalizzazione e strumento idoneo per avvicinarci all’Europa e, conseguentemente, favorire il consumo delle famiglie. Ma non è questa la strada idonea a far aumentare i consumi dei cittadini e far girare l’economia: servono ben e più importanti strumenti normativi strutturali finalizzati al lavoro, all’occupazione, alle imprese, alle famiglie. Inoltre sarebbe opportuno che si conoscesse quanti e quali Paesi europei applicano una deroga così selvaggia: non la Germania, sicuramente non la Francia, ne tantomeno alte nazioni occidentali”.
“Comunque - continua l’assessore - le disposizioni nazionali (che alcune Regioni, come la Toscana e la Liguria hanno già impugnato) prevedono, in via sperimentale (di durata non determinata) le deroghe domenicali e festive per i soli comuni turistici e città d’arte di cui all’elenco predisposto dalle Regioni. Inoltre fissa il termine del 1 gennaio 2012 per l’adeguamento. La Regione, intanto, è intervenuta con una circolare inviata a tutti i Comuni, chiarendo che <<nelle Marche, in materia di orari, continuano ad applicarsi le disposizioni contenute nella legge regionale 27/2009 articolo 55, in attesa di definire un elenco dei Comuni turistici e città d’arte>>”.