Non ci sfugge infatti come tale Piano sia stato concepito più in base ad un’ottica speculativa di valorizzazione economica delle singole aree che con la dovuta attenzione per un settore ancora strategico come la Pesca. Né si può tacere come è evidente che la discussione ferragostana è stata volontariamente compressa, non certo nell’interesse dei cittadini, ma per evitare che ci fosse un reale approfondimento da parte della cittadinanza di un piano costruito su misura dell’interesse degli imprenditori in special modo edili. Del resto, è sufficiente consultare le carte – rese pubbliche solo 5 giorni prima del Consiglio Comunale – per comprendere come sia stato completamente esautorato il comparto marittimo, non trovando l’ombra né di una pianificazione di medio periodo, né di una analisi accurata del settore; tanto che questo piano, l’intervento più pesante degli ultimi quarant’anni nell’area, arriva a non considerare neppure l’esistenza dell’istituendo Parco Marino, ripiegandosi quindi completamente sulle esigenze commerciali dell’imprenditoria extraportuale e dimenticando la risorsa mare non soltanto da un punto di vista ambientale ma anche e soprattutto per tutto il portato economico che produce.
Ci auguriamo quindi che l’iniziativa messa in atto dalle associazioni possa portare a un radicale ripensamento di questa strada, che diversamente segnerà un punto di non ritorno per l’intero comparto».