Passaggio al digitale terrestre, Spacca scrive al ministro Romani

Passaggio al digitale terrestre, Spacca scrive al ministro Romani

Riconfermiamo il parere negativo sulle assegnazione nazionale delle frequenze per la penalizzazione delle emittenti locali

 

Questo il testo della missiva, inviata per conoscenza anche al presidente Agcom, Corrado Calabrò.
“Le riconfermo con la presente il parere negativo della Regione Marche rispetto al Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre. Dal documento di Piano che è stato trasmesso dall’AGCOM alla Regione Marche alla fine di agosto scorso risulta in modo inequivocabile che non sono state affatto risolte le profonde criticità su frequenze e modalità di switch off che la Regione Marche ha sollevato in modo formale fin dal 2010 al Presidente dell’AGCOM Corrado Calabrò, a Lei direttamente e in sede tecnica al Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID). La carenza fondamentale del Piano nazionale è di riservare alle emittenti locali delle Marche frequenze già assegnate anche a Paesi esteri per accordo internazionale, soprattutto dell’area Adriatica. In conseguenza di tale scelta del Governo nazionale non viene messa a disposizione delle Marche nessuna frequenza “certa” per le emittenti locali, originando una situazione di assoluta gravità per le sicure interferenze e quindi per le difficoltà di effettivo utilizzo delle stesse frequenze assegnate. La Regione sta intervenendo su molteplici fronti per agevolare lo switch off, ma Le frequenze definite per le Marche nel Piano nazionale risultano pesantemente interferite dalle emittente estere e quindi non idonee per affrontare in modo ordinato ed efficace il passaggio al digitale terrestre nella nostra regione, previsto da Ministero e AGCOM dal 5 al 21 dicembre prossimi. Consideri, Signor Ministro, che già nel sistema analogico si verificano in molte zone territoriali delle Marche seri problemi di interferenza tra i segnali televisivi italiani e di altri Paesi esteri (Slovenia, Croazia, Bosnia, Albania e Montenegro). Tale situazione è inaccettabile, soprattutto in questa fase di crisi economica, perché rischia di creare forti disagi agli utenti e di colpire profondamente il patrimonio occupazionale e di competenze dell’emittenza locale marchigiana. La richiesta della Regione è di rivedere il Piano nazionale per ottenere l’assegnazione anche alle emittenti locali delle Marche di almeno una frequenza coordinata e non interferita. Per questo sono a chiederLe un Suo autorevole intervento immediato, per evitare un’ingiusta penalizzazione per l’intera comunità regionale”.