“L’iniziativa – spiega l’assessore regionale Luca Marconi - si colloca nell’ambito del programma regionale per la promozione del benessere ed il sostegno della famiglia, per consentire alle coppie di svolgere con consapevolezza il proprio ruolo, superando il divario generazionale e le difficoltà che costituiscono una vera e propria emergenza educativa verso i minori in difficoltà, soprattutto per il dilagare del fenomeno delle dipendenze patologiche e degli episodi di violenza e di devianza giovanile”.
“Fondamentale – continua Marconi – il ruolo delle istituzioni, insieme con altre agenzie educative, per rafforzare nei partecipanti la convinzione dell’importanza della solidità del nucleo familiare, messa in pericolo del numero sempre più numeroso di famiglie separate e dalla incertezza dei nuovi ruoli maschili e femminili. In questo senso la Scuola per genitori può costituire un luogo privilegiato di incontro e di scambio di reciproche esperienze, nella quale i partecipanti prendono parte attiva al corso, interagendo con i docenti”.
Fra gli argomenti del corso devono necessariamente essere compresi la promozione nel genitore della consapevolezza della propria identità di educatore, la conoscenza delle varie problematiche relative al rapporto genitore-figlio, le fasi dell’età evolutiva, l’importanza della comunicazione, la prevenzione dei comportamenti “a rischio”.
Sono previsti due modelli di corsi: il primo, a carattere gratuito o richiedente il pagamento di una somma simbolica, rivolto a una ristretta cerchia di partecipanti, che prevede la frequenza degli stessi, attestata dall’ente gestore; il secondo, rivolto a una vasta platea di partecipanti, consistente in un ciclo di incontri a carattere seminariale, con soggetto a tema. In tal caso i partecipanti possono essere tenuti al pagamento di una somma per l’iscrizione.
I fondi disponibili nel bilancio regionale 2011 sono ripartiti nella misura del 70% a favore dei corsi appartenenti al primo modello e del 30% a favore dei corsi appartenenti al secondo, con possibilità di rimodulazione dei fondi medesimi in relazione al numero delle domande presentate.
Enti gestori dei corsi possono essere tanto soggetti pubblici, come i Comuni o le Province, quanto soggetti privati, quali associazioni di famiglie o soggetti appartenenti al Terzo settore i cui fini statutari siano rivolti esplicitamente a favore della famiglia o che svolgano la loro attività prevalentemente a favore della famiglia. Al secondo modello di corsi può partecipare anche qualsiasi tipo di persona giuridica privata.
La proposta è stata presentata e discussa nell’ambito della Consulta regionale per la famiglia e successivamente sottoposta al parere dei consultori che hanno espresso sulla stessa osservazioni e fornito contributi.
L’iniziativa ha carattere sperimentale e, sulla base dei risultati ottenuti, costituirà eventuale oggetto di apposita normativa nell’ambito del processo di revisione della legge regionale sugli interventi a favore della famiglia.