Al vescovo Montevecchi il premio «Città di Sant'Emidio»

Al vescovo Montevecchi il premio «Città di Sant'Emidio»

Venerdì un'immagine sacra del Santo per chi si chiama come il patrono

“Il premio “Città di Sant’Emidio” che abbiamo istituito lo scorso anno – ha commentato il sindaco Guido Castelli – vuole essere il grato riconoscimento della città a quelle personalità che si sono particolarmente distinte nel campo della solidarietà”
Accanto all’Amministrazione Comunale, il premio vede la fattiva partecipazionedel Bacino Imbrifero del Tronto e della Fainplast. Domani, nel corso del corso della cerimonia, in programma alle ore 17.15, dopo i saluti del primo cittadino ascolano, Guido Castelli, e dell’assessore alla Cultura, Davide Aliberti, interverranno Mons. Karlheiz Diwez, vescovo ausiliare di Fuda,  Mons. Thomas Lohr, vescovo ausiliare di Limburg e il decano della cattedrale di Treviri.
Quindi sarà la volta del prof. Stefano Papetti,  che tratterà “Sant’Emidio Defensor Civitatis nella pittura” e della dott.ssa Viviana Castelli sul tema “Sant’Emidio nel mondo”.
E per quanti si chiamano come il Patrono, venerdì 5 agosto, alle ore 12.30 circa, presso il sagrato della Cattedrale, riceveranno una immagine sacra di S.Emidio.
Una iniziativa che fa seguito all’altra che ha visto lo scorso 26 luglio (tradizionale giorno di S. Anna) le concittadine di nome Anna ricevere un simpatico omaggio  floreale.
'Negli ultimi tre anni a soli due bambini è stato dato il nome Emidio - ha dichiarato il sindaco Guido Castelli - ed è per questo che rinnovo un appello fatto recentemente da Papa Ratzinger. Il Santo Padre ha infatti sottolineato l'importanza di dare ai bambini i nomi dei Santi del calendario. E gli ascolani il loro Santo ce l'hanno ben impresso nel cuore. Non date ai vostri figli nomi che non siano compresi nel calendario cristiano - aveva detto il Papa qualche mese fa - visto che ci sono Santi e Beati per tutti i gusti, più adatti alla solennità di un sacramento come il Battesimo rispetto a certe suggestioni prese da cinema, tv e rotocalchi”.
Con queste iniziative i festeggiamenti in onore del Santo Patrono diventano anche qualcosa di più di una semplice festa popolare: un momento di fede e di partecipazione corale, di festa ma anche di preghiera e di riflessione.