Il Premio nazionale per l’Innovazione nei Servizi riguarda l’innovazione nel commercio, nel turismo, e nell’Ict & Service design nei servizi: seleziona idee, modelli, processi, applicazioni tecnologiche, modalità, luoghi e tecniche di progettazione innovative. Nella persona dell’ingegner Barchiesi, che ne è cofondatore e managing director, è stato premiato Reputation Manager®, un ramo della azienda ActValue Consulting & Solutions, specializzato nell’analisi della reputazione on line. La soluzione premiata di Reputation Manager, selezionata tra le decine in gara, è stata quella di “Brand Protection”, ovvero un servizio altamente specializzato, pensato come supporto all’azione legale e volto all’identificazione di violazioni del diritto quali la vendita di materiale contraffatto e la ricettazione, la violazione della proprietà intellettuale, la violazione dei copy-right e della legge di protezione sui marchi.
Nato ad Ancona nel 1971, Andrea Barchiesi, subito dopo la laurea cum laude, ha lavorato ad Accenture, società internazionale con sede a Chicago (70.000 dipendenti) che si occupa di risolvere le tematiche tecnologiche, organizzative, di processo, di sistemi e strategiche delle grandi aziende. Dal 2004 è Managing director di ActValue Consulting & Solutions e dal 2005 di Reputation Manager, tra i primi player in Italia specializzati in web intelligence e tematiche reputazionali: annovera tra i suoi clienti molte tra le più importanti realtà nazionali dei settori finanza, telecomunicazione, farmaceutico, alimentare, moda.
“Verifichiamo tutto ciò che viene scritto online: con ActValue, il nostro ruolo si allarga alla percezione che i lettori hanno di tutti gli aspetti della comunicazione e dei prodotti delle ditte o delle istituzioni. In sostanza, la nostra è una rilevazione più che dei numeri, dei giudizi, della qualità percepite: una nuova faccia del sondaggio”.
Reputation manager va oltre? “Riguarda un settore: quello della correttezza e quello della contraffazione online”.
Siete in molti in Italia a svolgere questo ruolo? “In Italia siamo stati i primi, mentre all’estero esistono da qualche tempo società con questa vocazione. Ma noi stiamo diventando competitivi anche rispetto alle ditte estere”.
Un ricordo della sua Università?
“Una formazione ottima. E se allora mi sembrava troppo teorica, oggi comprendo che così com’è concepita mi ha dato i fondamenti indispensabili per quella flessibilità che serve ad affrontare problemi e temi eterogenei”.