Pale eoliche nell'Adriatico, incontro ad Ancona

Pale eoliche nell'Adriatico, incontro ad Ancona

Venerdì 10 giugno al Dipartimento di Energetica (Polo di Monte Dago)

Il progetto è stato finanziato per 4 milioni e mezzo di euro, di cui poco meno di 2 milioni di euro rappresentano il contributo assegnato all’Università Politecnica delle Marche. In particolare all’Ateneo di Ancona, responsabile di tutto lo sviluppo della rete e della gara di appalto della stessa e della gestione, è affidato il ruolo di valutare le potenzialità eoliche di tutto il bacino Adriatico mediante l’utilizzo di modelli di calcolo computerizzato che ricostruiscono il clima dell’area di studio negli ultimi dieci anni. La ricostruzione permetterà, in combinazione con i dati provenienti dalla rete anemometrica, di valutare con un alto grado di affidabilità la produzione energetica proveniente da eventuali installazioni eoliche offshore. I dati verranno veicolati a mezzo di un sito web permanente dotato di diversi livelli di accesso ai dati; così da fornire agli investitori e agli Istituti di Credito ragionevoli certezze in merito all’investimento.
Inoltre i ricercatori dell’ateneo dovranno verificare le potenzialità eoliche del bacino Adriatico ai fini di uno sfruttamento in termini energetici; tale verifica avverrà mediante l’uso combinato di modelli di previsione meteorologica e misurazioni sperimentali. Proprio per assolvere a tale impegno, è stata predisposta la costruzione di una rete di torri anemometriche, di altezza compresa fra 45 e 60 metri, in grado di monitorare la direzione e la forza del vento; tale rete prevede l’installazione di almeno 12 stazioni di misura terrestri e almeno una stazione marina, su piattaforma monopalo.
Si tratterà inoltre di individuare quelle tipologie di aree che per loro specifica vocazione non risultano idonee a ospitare impianti eolici, con la definizione di nuove aree atte a compensare eventuali impatti indiretti provocati dalle turbine: nonché l’individuazione di aree di pesca aggiuntive, tese a compensare l’esclusione da tale attività intorno ai parchi eolici.
Sarà, ancora, necessario definire con i Ministeri competenti (Infrastrutture, Ambiente, Sviluppo economico e Beni Ambientali e Paesaggistici) dei diversi Paesi che si affacciano sull’Adriatico (Italia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia, in prima battuta) le linee guida e le procedure autorizzative per l’installazione di parchi eolici offshore in acque internazionali e nazionali.
Di estrema importanza è il contributo che il progetto POWERED potrà dare alla riconversione parziale dei porti industriali che si affacciano sul Mare Adriatico, dando spazio a nuove attività industriali legate al settore eolico: realizzazione di fondazioni sottomarine, produzione di cavi elettrici sottomarini, produzione di torri di sostegno per turbine eoliche, produzione di pale per turbine eoliche, produzione di navi per lavori di installazione di turbine eoliche, produzione di generatori elettrici di grande potenza, da 2 a 10 MW, da installare all’interno delle turbine eoliche, sistemi di azionamento e controllo, logistica, ecc… Tutte attività che nel Mare del Nord sono già in piena fase di espansione grazie allo sviluppo dell’eolico offshore da parte di paesi come la Germania, l’Inghilterra, Irlanda, Finlandia, Danimarca, Norvegia.

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