Commentano con queste parole, il presidente Spacca e l’assessore Canzian, la firma del nuovo Protocollo d’intesa che la Regione ha sottoscritto con la Provincia e il Comune di Ascoli, la società proprietaria Restart, le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil e la Confindustria di Ascoli Piceno. Il testo del nuovo accordo riordina le azioni previste con le altre intese siglate e aggiorna gli impegni dei vari enti coinvolti a seguito delle trattative concluse tra istituzioni e privati.
La Regione Marche ribadisce il proprio ruolo per promuovere interventi infrastrutturali utili alla creazione di un Polo tecnologico, nell’ambito della programmazione finanziaria europea, nazionale e regionale. Gli investimenti saranno orientati alla riqualificazione urbana sostenibile e all’efficienza energetica, alla riconversione industriale e produttiva attraverso l’ubicazione di un Parco scientifico tecnologico e culturale, e l’insediamento di attività di ricerca. Per gli ex lavoratori della Sgl verranno valutati provvedimenti di sostegno e la proroga degli ammortizzatori sociali. Gli enti strumentali della Regione (Arpam - l’Agenzia regionale per la protezione ambientale e l’Autorità di bacino) parteciperanno, poi, alla Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto, per effettuare i monitoraggi, la verifica delle operazioni di bonifica, la messa in sicurezza. Insieme alla Provincie e al Comune di Ascoli Piceno, la Regione promuove le iniziative per acquisire i fondi nazionali destinati al recupero dei siti industriali inquinati e ad attivare la procedura per il riconoscimento del Piceno come area in situazione di crisi industriale complessa, rilanciando il protocollo per le Valli Tronto e Vibrata siglato con il ministero dello Sviluppo Economico.
“La ex SGL Carbon – dice il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - ha svolto per un secolo un ruolo importantissimo nella crescita economica e sociale di Ascoli e di tutto il Piceno. La riconversione di quest’area consentirà non solo di rimarginare la ferita causata dalla chiusura dello stabilimento Sgl Carbon, ma di fare molto di più: rilanciare dal punto di vista economico e occupazionale il territorio, a partire dal reimpiego dei lavoratori ex Sgl e dall’assunzione di giovani. Un nuovo ‘motore’ che, grazie alla connotazione innovativa del progetto, si pone un obiettivo fondamentale: consegnare al territorio una nuova crescita basata sulla conoscenza, la ricerca, l'innovazione, in perfetta sintonia con le politiche di sviluppo regionali. Si tratta di un passo fondamentale per creare quel Polo scientifico e tecnologico, nuovo volano per l'economia del territorio, attraverso il percorso di riconversione che la Regione Marche per prima ha avviato nella prima metà degli anni 2000 con uno studio specifico e su cui si è costruita una condivisione totale non solo delle istituzioni ma anche di enti di ricerca, Università e di settori produttivi privati. Il fatto che a sottoscrivere l’intesa, oggi, siano istituzioni, soggetti privati, sindacati e Confindustria insieme, conferisce un ulteriore valore aggiunto a questo progetto”.
“L’obiettivo del progetto di bonifica e riconversione produttiva dell’area - ricorda Antonio Canzian, assessore regionale al Piceno – è la realizzazione del Polo scientifico, tecnologico e culturale, in grado di attirare nell’area bonificata istituzioni culturali, centri di ricerca pubblici e privati, per fare di Ascoli un avanzato centro di economia della conoscenza. L’investimento rappresenta un’occasione unica per il rilancio dell’intero territorio, puntando sui settori tradizionali, come il manifatturiero, e su quelli innovativi, quali i servizi avanzati nel settore turistico, nella domotica, nell’ambiente e nelle rinnovabili. Il Centro potrà contare su nuove infrastrutture che renderanno maggiormente fruibile il comprensorio, sollevando gli enti locali dall’onere di realizzarli con i fondi propri”.
Ai margini della cerimonia Spacca ha auspicato un’azione condivisa delle istituzioni per sbloccare i fondi Fas e quelli degli Accordi di programma per le aree in crisi (Fabriano, Val Vibrata, Valle del Tronto).