La Giunta regionale ha approvato oggi lo schema dell’intesa che verrà siglata insieme alla Provincia e al Comune di Ascoli Piceno, alla società Restart (che ha rilevato l’area), alle organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, alla Confindustria di Ascoli Piceno. Il documento riordina gli interventi previsti e aggiorna gli impegni sulla base delle novità intervenute a seguito del confronto tra istituzioni e privati. “Attraverso quest’accordo – anticipa l’assessore al Piceno, Antonio Canzian – la Regione rafforza il proprio ruolo per lo sviluppo del territorio, creando le condizioni in grado di favorire nuove occasioni di crescita economica e produttiva. La dismissione dell’ex stabilimento della Sgl e la valorizzazione delle potenzialità dell’area, partendo dal processo di riqualificazione industriale, rappresenta un’opportunità che va colta, puntando sulla realizzazione di un polo tecnologico che garantisca lavoro, competitività, innovazione e risanamento ambientale dell’area. Insieme a soggetti pubblici e privati, la Regione è impegnata a contenere gli effetti della complessa crisi industriale che coinvolge il comprensorio, favorendo la nascita di nuove opportunità economiche, sociali e occupazionali”. L’ex Sgl Carbon rientra tra i 26 siti prioritari nazionali, individuati dal ministero dello Sviluppo Economico e da recuperare con i fondi Fas (destinate alle aree sottoutilizzate). La Regione lo ha designato “di interesse regionale” nel Piano di bonifica delle aree inquinate. Per le dimensioni e le potenzialità, l’area riveste una importanza rilevante che supera il livello intercomunale. Le Marche hanno già chiesto al ministro dello Sviluppo Economico il riconoscimento della Val Vibrata – Valle del Tronto come unica area di “crisi complessa” (non superabile con strumenti e risorse regionali): “La bonifica e la messa in sicurezza del sito – conclude Canzian – rappresentano i presupposti essenziali per nuovi scenari di sviluppo a beneficio delle popolazioni del Piceno”.