Festival dell’Appennino, un omaggio alle nostre montagne

Festival dell’Appennino, un omaggio alle nostre montagne

Dieci saranno gli appuntamenti, dai Sibillini alla Laga

Promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno, con il contributo della Regione Marche e del BIM, con la collaborazione dei Comuni, e con il patrocinio del Parco dei Sibillini, delle Comunità Montane e del CAI, il Festival dell’Appennino vuole essere soprattutto un omaggio alle nostre montagne.
Da esse riceviamo acque limpide e frutti deliziosi: in un territorio caratterizzato da paesaggi che declinano dolcemente dai monti e colline fino alla costa, l’area montana rappresenta l’origine, la parte essenziale di un tutto che noi chiamiamo Piceno. E’ anche l’omaggio a chi vive questi luoghi, a chi non li ha abbandonati,  a chi vi è nato e cresciuto ma anche a chi ha deciso di trasferirvisi compiendo, a volte, scelte coraggiose..  
Dieci saranno gli appuntamenti, dai Sibillini alla Laga, e prevedono escursioni percorrendo antichi tracciati, spettacoli e concerti di qualità in luoghi remoti, convegni su temi legati alla storia passata e futura della montagna. Passeggiare lentamente e scoprire un luogo incantato tra boschi e torrenti, godere in rispettoso ascolto dell’incontro tra la natura e l’arte dell’uomo, incontrare le comunità umane che animano e investono sudore e speranze. Tutto ciò e non solo è il Festival dell’Appennino.
Ogni anno il Festival dell’Appennino presenterà una sezione tematica che caratterizzerà alcuni degli appuntamenti in programma. Quest’anno in coincidenza con il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia la sezione sarà dedicata a “Le vie picene dell’insorgenza”: il nostro territorio, per la caratteristica di area di confine, ha visto il manifestarsi di moltissimi episodi di insorgenza , protagonisti i famosi briganti, soprattutto tra le nostre montagne. Il Festival parlerà anche di loro.
La direzione artistica del Festival è stata affidata a Maurizio Serafini, di Arte Nomade e a Carlo Alberto Lanciotti della Compagnia dei Folli.