«In merito alla situazione societaria dell’Ascoli Calcio patrimonio della città - fanno sapere attraverso una nota - pensiamo sia giusto prendere una posizione partendo da un punto fermo. Se la storia dell’Ascoli Calcio è proseguita in questi anni lo dobbiamo al Presidente Benigni e non ci sembra giusto dimenticarsene così in fretta.
Una gestione societaria quella di Benigni che ha visto due promozioni: quella “diabolica” dalla serie C alla B con Bepi Pillon e quella avventurosa con Marco Giampaolo dalla B alla A seguita da un esaltante campionato nella massima serie.
Una gestione che ha presentato anche delle ombre: una retrocessione ingloriosa in serie B e le attuali e mortificanti penalizzazioni che stanno portando alla cessione della società. Non ci è mai piaciuto questo calcio moderno tutto legato al “business” che riflette quanto di brutto stiamo vivendo nel contesto socio-economico attuale; preferiamo il calcio antico dove la maglia contava; siamo dei nostalgici legati ai tempi di “sor Costantino e sor Carletto” ma oramai tutto ruota intorno al denaro e così è … se vi pare.
In questo contesto non abbiamo compreso l’atteggiamento del Sindaco Castelli e dell’assessore allo Sport Brugni che sono passati dalla festa a Piazza Arringo sottobraccio al Presidente Benigni all’attacco frontale che ha investito non solo il Presidente ma anche la sua famiglia e la sua azienda (che ricordiamo dà lavoro a duecento famiglie ascolane) creando un clima di nervosismo intorno alle trattative di acquisto e nella tifoseria che già sta soffrendo nel vedere il proprio amore in pericolo.
Pensiamo che occorra rasserenare il clima per consentire che la trattativa si chiuda nel minor tempo possibile e nelle migliori condizioni per garantire un futuro sereno all’Ascoli Calcio. Questo il nostro appello: sostenere la squadra, sostenere l’ambiente intorno alla squadra, sollecitare gli imprenditori della nostra città ad uscire allo scoperto per garantire se non un impegno diretto, sponsorizzazioni per il futuro, incoraggianti per nuovi potenziali acquirenti.
Altra via non la conosciamo, sicuri che nessuno si farà avanti con decisione per rilevare la società in questo clima di tensione. Al presidente Benigni - conclude la nota - chiediamo di non tradire la città; ha scritto una pagina importante della storia dell’Ascoli Calcio non la chiuda con la parola fine».