Le procedure dell’esercitazione hanno visto l’immediata attivazione del meccanismo europeo di protezione civile, attraverso il MIC (monitoring and information centre: la sala operativa di protezione civile europea), che a sua volta ha inoltrato la richiesta ai paesi membri. Immediatamente hanno risposto al paese olandese in difficoltà, il Belgio e la Repubblica Ceca inviando moduli "ad alta capacità di pompaggio dell'acqua", l'Italia con il Posto Medico Avanzato chirurgico della Regione Marche, la Germania e Cipro con moduli TAST, utili per il supporto logistico e i "Malteser" con delle ambulanze.
La simulazione si è svolta all'interno dell’Accademia di Polizia, ove erano stati allestiti i diversi set per gli scenari necessari per testare l'interoperabilità e la capacità di coordinarsi. Il team marchigiano si è in particolare cimentato con un gran numero di pazienti, rappresentati da professionisti simulatori, che presentavano anche malattie inusuali, parlando spesso una lingua incomprensibile. Inoltre, hanno dovuto allestire in breve tempo il campo italiano, confezionare i pasti e garantire giorno e notte l'inviolabilità del campo stesso, per esempio da assalti della popolazione affamata o di rifugiati.
I nostri tecnici delle telecomunicazioni, invece, attraverso la sala operativa mobile, hanno potuto garantire la connessione Internet, l'invio di immagini via satellite, le comunicazioni radio all'interno e all'esterno del campo e soprattutto la trasmissione di informazioni con gli ospedali della zona e con gli operatori delle ambulanze. Il Dipartimento nazionale della protezione civile ha coordinato il nostro intervento, garantendo il raccordo con lo stato italiano (come sempre accade negli interventi internazionali) e l’esercitazione ha visto il coinvolgimento di 45 volontari appartenenti ai gruppi comunali delle Marche, all`associazione C.B. club “E. Mattei” di Fano, all'Ares (Associazione regionale assistenza sanitaria) con medici e infermieri, nonché alcuni funzionari della Regione.