La prima novità sta nell’ammontare delle risorse che dai 250.000 euro dello scorso anno passano nel 2011 a 333.000 euro. “Una somma – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali e alla Famiglia, Luca Marconi – che contiamo di mantenere nel tempo per sostenere quei progetti volti alla creazione di centri di aggregazione alternativi ai normali luoghi di ritrovo per i nostri ragazzi. L’obiettivo è di offrire un’opportunità educativa che sia diversa dall’offerta commerciale e consumistica di trascorrere il tempo libero. In assenza di valori trasmessi, non solo dalla famiglia ma anche dalla società, è sempre più facile che i nostri figli conoscano i tragici percorsi delle dipendenze, quali ad esempio alcol o droga”.
In particolare, sui contenuti dei progetti da presentare in Regione, si vuole dare priorità a quelle iniziative di animazione culturale all’interno di centri di aggregazione, esistenti o da avviare, rivolti alle fasce giovanili o adolescenziali, finalizzati alla promozione di attività di prevenzione del disagio e di sostegno della funzione educativa delle famiglie.
“Questa novità di interventi – continua Marconi – fa parte di una strategia più complessiva che la Regione Marche e l’assessorato alla Famiglia stanno conducendo per creare una rete organizzata di luoghi e persone capaci di offrire un valido aiuto nel difficile lavoro di genitore. In questo senso vanno l’impegno per gli oratori, i centri di aggregazione per l’infanzia e l’adolescenza gestiti dai Comuni, le realtà organizzate dai giovani stessi e finanziate con apposito contributo regionale e le costituende ‘scuole per genitori’. Il principio è quello di operare in tutte le direzioni possibili nel campo della prevenzione, per non essere più costretti a rimediare ai mali prodotti dalla mala educazione, con costi personali, morali ed economici non più sopportabili”.
I progetti potranno essere presentati da una o più associazioni. Per la valutazione dei contenuti si terrà conto anche del carattere sperimentale delle azioni proposte, che utilizzano sistemi di comunicazione e informazione particolarmente innovativi ed ampiamente accessibili. Alcuni progetti potranno poi porsi come potenziamento di azioni già avviate. Non saranno presi in considerazione progetti per la realizzazione di eventi meramente ricreativi e ludici, se non inseriti in più ampi progetti di promozione delle attività sociali.
Il costo complessivo di ciascun progetto non può superare l’importo massimo di 40mila euro, che può arrivare a 50mila euro nel caso di progettualità interassociativa. Il contributo regionale assegnabile è pari a un massimo dell’80%, la restante quota di co-finanziamento spetta alle associazioni proponenti e alle associazioni partner di progetto.