Industria marchigiana, ecco il rapporto 2010

Industria marchigiana, ecco il rapporto 2010

“L’evento promosso da Confindustria Marche – sottolinea la Giannini – rappresenta un momento importante di riflessione e approfondimento sullo stato di salute dell’economia regionale e sulle sue prospettive. In questa fase di incertezza, dove accanto a segnali di ripresa persistono ancora pesanti strascichi soprattutto occupazionali, c’è bisogno di apporti qualificati. I personaggi di primo piano oggi qui presenti permettono, assieme allo studio realizzato da Confindustria e Banca Marche, di accrescere la conoscenza delle trasformazioni in atto nel nostro territorio. Orientamenti utili per i decisori politici, affinché strategie e risorse sempre più scarse, possano essere focalizzate sulle priorità oggettive emergenti dalla situazione contingente. Il recupero delle esportazioni messo a segno nella parte finale del 2010 dai principali distretti marchigiani, rispetto al 2009, rappresenta un segnale positivo e un’iniezione di fiducia. Permangono, tuttavia, le difficoltà del Fabrianese e di altri territori, assieme alla perdurante situazione negativa dell’artigianato. I dati sulla disoccupazione e la cassa integrazione poi non sono ancora tranquillizzanti. Il contesto finanziario in cui si trova ad operare la Regione nel sostegno alle attività d’impresa è a dir poco difficile. I tagli da parte del Governo nazionale sono continui, senza precedenti e la cinica indifferenza di Roma verso le drammatiche difficoltà determinate dall’alluvione, a cui è stata data risposta con l’inedita ‘tassa sulle disgrazie’, lasciano esterrefatti. Il ricorso alla Consulta presentato contro questo provvedimento iniquo è stato inevitabile, anche se abbiamo confidato fino all’ultimo di poter evitare ciò e di convincere il Governo a ritirare una norma palesemente contraria allo spirito di solidarietà nazionale che informa la nostra Repubblica. Un vero e proprio schiaffo che cade nel 150° anno dall’Unità d’Italia. Per far fronte a ciò abbiamo avviato un fondo di solidarietà di 5 milioni, in grado, attraverso la concessione di garanzie bancarie, di attivare provviste finanziarie agevolate per 40 – 50 milioni di euro. In questo quadro l’azione della Regione si è sviluppata su tre assi portanti: concentrazione delle risorse sui fattori alti di competitività, complessivamente, tra ricerca, innovazione e distretti, abbiamo stanziato risorse per oltre 17 milioni di euro. E se i tempi di gestione dei bandi si sono allungati è stato semplicemente perché le stesse associazioni di categoria hanno chiesto ciò, vista la complessità dei progetti e la selettività dei contributi, che vanno nella direzione opposto agli aiuti a pioggia, così spesso e giustamente criticati. In secondo luogo abbiamo posto in essere azioni di sistema, per rendere più semplice e agevole l’esercizio di attività d’impresa: le misure per facilitare l’accesso agli appalti, accordi con il sistema bancario per la cessione certificata dei crediti vantati verso l’amministrazione pubblica. E ancora, impulso alla diffusione sempre maggiore dello sportello unico per le imprese nei comuni marchigiani. In terzo luogo, abbiamo portato avanti la rappresentanza degli interessi delle imprese nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, dove le Marche hanno la responsabilità della Commissione attività produttive.