La decisione di opporsi al Milleproroghe riguarda la parte in cui è previsto che debbano essere le Regioni, con l’utilizzo massimo della leva della fiscalità, a dover sostenere i costi delle calamità naturali. La decisione della Regione Marche è supportata dal parere del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida, da una risoluzione pressoché unanime dell’Assemblea legislativa delle Marche e dalla posizione della Conferenza delle Regioni. E’ da sottolineare che le Marche non sono sole in questa azione contro il Governo Nazionale: altre due Regioni, infatti, hanno deciso di presentare lo stesso ricorso alla Corte Costituzionale. Sono le Regioni Basilicata e Abruzzo, il cui territorio è stato colpito dall’alluvione dei primi giorni di marzo. Tre regioni con maggioranze diverse che arrivano alla stessa grave decisione di aprire un conflitto costituzionale. La cosiddetta “tassa sulle disgrazie” infatti stabilisce che per sostenere le spese conseguenti all’emergenza, le Regioni debbano intervenire, in maniera progressiva, con manovre di bilancio, aumentando, sino al limite massimo consentito dalla vigente legislazione tributi, addizionali, aliquote ed elevando l’accisa sulla benzina fino a un massimo di cinque centesimi per litro, ulteriori rispetto alla misura massima attualmente consentita.