Ambiente e biodiversità, 11 milioni per il rurale

Ambiente e biodiversità, 11 milioni per il rurale

“Si tratta di risorse importanti – commenta Petrini – quasi 11 milioni di euro per il triennio 2011 – 2013. Gli accordi agro ambientali d’area sono uno strumento innovativo di sviluppo rurale, finalizzati a promuovere, in ambiti delimitati, un insieme di misure che convergono verso comuni obiettivi: la difesa del suolo, la tutela delle acque, il recupero del paesaggio rurale, la tutela della biodiversità. Concentrando gli interventi su zone ad adeguata estensione territoriale, maggiori sono gli effetti benefici sull’ambiente derivanti dall’applicazione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. Per questo vengono coinvolte specialmente le aree a protezione europea, le cosiddette aree Natura 2000. Il singolo accordo è frutto degli impegni sottoscritti dagli imprenditori agricoli in un determinato territorio, a fronte dei quali ricevono specifiche compensazioni finanziarie diversificate per tipologia di coltura o allevamento, aggregando attorno al comune obiettivo di salvaguardia ambientale soggetti pubblici e privati. Si tratta di una misura innovativa a livello europeo, qualificante il Programma di sviluppo rurale delle Marche, pensata affinché la qualità espressa dal territorio, sia in termini agroalimentari, sia paesaggistico - ambientali, costituisca un fattore di attrattività e crescita”.

I Soggetti promotori degli accordi possono essere gli enti gestori delle aree Natura 2000, siano essi enti parco, comunità montane o province. Il soggetto promotore, oltre che svolgere attività di animazione, assume il ruolo di capofila per l’insieme dei partecipanti ed è il riferimento dell’Autorità di gestione per il controllo dello stato d’attuazione dell’accordo.

Le tecniche di coltivazione e allevamento considerate dall’intervento sono il metodo biologico, e tutte le altre tecniche favorevoli alla protezione delle specie vegetali e dell’avifauna tutelate dalla normativa europea.

Da rimarcare che i bandi emanati per dare attuazione all’intervento, le cui domande relative dovranno essere inviate entro il prossimo 15 maggio, presuppongono alcune modifiche al Programma di sviluppo rurale, le cui procedure non sono ancora concluse. Tuttavia, per rispettare i termini regolamentari per la presentazione delle domande d’aiuto commisurate a superfici – fissati appunto al 15 maggio - l’esecutivo regionale ha comunque disposto l’avvio dei bandi stessi, evidenziando tuttavia, che questi potranno subire modifiche derivanti dalle procedure di modifica del Psr stesso.