Vinitaly, successo per lo stand delle Marche

Vinitaly, successo per lo stand delle Marche

Oltre il 10% in più per i primi giorni di manifestazione

Positivo quindi il trend della fiera, in particolare quello dello stand delle Marche che vede crescere di anno in anno il suo appeal nei confronti degli operatori, ma soprattutto segnale di fiducia e ottimismo per lo sviluppo commerciale del settore.
Prima dell’inizio del programma Decanter in onda su Rai Radio2 hanno visitato lo stand delle Marche Giuseppe Battiston attore teatrale e cinematografico, impostosi nel cinema alle simpatie del pubblico recitando nel film Pane e Tulipani di Silvio Soldini per il quale ha vinto il David di Donatello e il Ciak d’oro come migliore attore non protagonista.  
“La proposta di vini in questo stand delle Marche – ha detto Battiston -  è vastissima. Devo ammettere che il padiglione marchigiano è molto bello perché noto tante piccole aziende che promuovono i loro prodotti, le loro particolarità del territorio. C’è da dire che il mercato grande si regge da solo con le proprie gambe, mentre sono queste nicchie fatte con prodotti di eccellenza che devono esser valorizzate perché portano i valori della tradizioni. Le aziende piccole non cercano l’omologazione ed è per questo che occorre difendere le loro identità”.
Dello stesso avviso è Karen Casagrande, la più giovane Sommelier d’Italia (24 anni) della Fisar,laureata in Biotecnologia Agraria.
“Sono d’accordo – ha sottolineato la Casagrande – nel far promuovere il vino del territorio perché anche i piccoli produttori possono far conoscere le realtà territoriali attraverso le peculiarità vitivinicole. Adoro il verdicchio di Jesi per la sua freschezza e aromaticità in quanto mi ricordano molto i vini della mia regione, il Veneto”.
Sul fronte dell’olio, invece, al padiglione del Sol abbiamo incontrato Antonio Di Maio, presidente del Consorzio Marche Extravergine
“Riteniamo che un marchio comunitario come l’Indicazione geografica protetta – ha affermato Di Maio - sia uno strumento fondamentale per la commercializzazione del nostro olio, soprattutto all’estero”.
E proprio le esportazioni di olio Made in Marche hanno fatto segnare – secondo un’elaborazione Coldiretti – nel 2010 un aumento del 38%, arrivando a 7,3 milioni di euro a valore. L’extravergine marchigiano vanta già la Dop sull’olio Cartoceto. Ora il Consorzio Marche Extravergine punta ad ottenere l’Igp, forte di una produzione di circa 4.300 tonnellate di olio e 24 cultivar presenti su tutto il territorio, che costituiscono, come precisa Giuseppe Cristini (sommelier e gastronomo marchigiano) “un blended delicato e armonioso”.
La Regione Marche garantirà il proprio sostegno nell’iter per l’Igp, tramite l’Agenzia servizi settore agroalimentare (Assam).