Un finanziamento di 271.000 euro sui 350.000 euro previsti per la spesa complessiva del progetto.
Il bike sharing (traducibile come "condivisione della bicicletta", talvolta indicato come servizio di biciclette pubbliche) è uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli tra loro (trasporto intermodale) e integrandoli dall’utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare. È quindi una possibile soluzione al problema dell’ultimo chilometro, cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale dell’utente.
Il bike sharing prevede che siano installate cinque stazioni in diversi punti della città (uno in piazza Roma e quattro all’esterno delle mura in prossimità dei principali parcheggi) dove collocare le biciclette. Le biciclette sono bloccate e sono utilizzabili dopo averle sbloccate o con una chiave o con una tessera contactless (RFID).
Ci saranno sia biciclette da passeggio che bici a pedalata assistita. In particolare per il momento ci saranno 18 biciclette di quest’ultimo tipo dislocate nelle varie ‘stazioncine’ dove potranno rifornirsi di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici. Il servizio non sarà quindi generalmente usufruibile da tutti, ma richiederà una registrazione per la consegna delle chiavi o della tessera: in questo modo si scoraggiano i furti poiché si è a conoscenza di chi ha utilizzato la bicicletta in quel momento. Alla fine dell’utilizzo la bicicletta può essere riportata in un’altra stazione o obbligatoriamente nella medesima stazione di partenza (in base al sistema).